Contro l’Audace Cerignola, una bella vittoria della Turris (2-1), sofferta e voluta, una vittoria di squadra ed in sala stampa mister Fontana elogia il lavoro del gruppo e l’inserimento dei giovani che hanno cambiato il corso del campionato.
A proposito di giovani, nel post gara alla domanda: da quando è stato inserito Fasolino tra i pali la Turris ha iniziato a far punti, come si fa ora a toglierlo? Il mister con esperienza a tutela del gruppo, risponde che Perina è un portiere forte, ha tergiversato parlando di minutaggio, ma sia a Catanzaro che a Crotone, il baby 2000 è stato schierato senza che ci fosse minutaggio, risultando il migliore in campo sia con la prima che con la seconda in classifica.
Fasolino è stato schierato in 5 gare di campionato e una di Coppa Italia, raccogliendo complessivamente 2 vittorie (Gelbison e Audace cerignola), due sconfitte (Catanzaro e Potenza) e due pareggi (Latina e Crotone) incassando 5 gol in totale con una media di 0,8 gol a partita. E’ evidente che sia una media gol subiti straordinaria, solo il Catanzaro ha fatto meglio e il Crotone ha la stessa media di gol subiti (0,8), dalla terza in classifica in giù, tutte hanno una media gol peggiore con oltre 1 gol subito a partita, fanalino di coda la Turris senza Fasolino con 41 gol subiti in 25 partite (1,64 gol subiti a partita). Il merito è sicuramente di Fontana che ha avuto il coraggio di fare quello che non hanno fatto i suoi predecessori considerando che il preparatore dei portieri dei corallini Emanuele Maggiani è rimasto lo stesso da inizio campionato.
Il gioco di Fontana e la vera svolta
Il gioco di Fontana con l’avvio delle azioni sempre da dietro ha trovato un solido interprete del ruolo moderno del portiere, Fasolino imposta con i compagni e si fa trovare sempre pronto allo scarico risultando un punto di riferimento aggiuntivo alla linea. Quella che è parsa però la vera svolta, senza nulla togliere alle belle parate di Fasolino (anche premiate dalle televisioni e dai social soprattutto nell’ultima settimana), è stata la padronanza dell’area di rigore con la scelta dei tempi giusti nelle sue tantissime uscite, sia alte che basse, utili ad evitare pericoli poi irrisolvibili di gol imparabili e dando sicurezza alla squadra, quella sicurezza che la Turris aveva bisogno ed avrà ancora bisogno per tirarsi fuori dal pantano dei play out.