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Maurizio Cerrato ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata, l’accusa chiede 4 ergastoli

Maurizio Cerrato ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata, l’accusa chiede 4 ergastoli. I familiari: “E che giustizia sia”. Questo il primo commento rilasciato dai parenti del 61enne custode degli Scavi di Pompei ucciso con una coltellata dopo una lite per un parcheggio in via IV Novembre a Torre Annunziata. Il delitto fu commesso nella serata del 19 aprile 2021.

Ora, invece, rischiano l’ergastolo Antonio Cirillo, che ha confessato la coltellata mortale, i fratelli Giorgio e Domenico Scaramella, accusati di aver organizzato circa due anni fa un vero e proprio raid punitivo, e Francesco Cirillo, papà del primo, che secondo gli inquirenti (procuratore capo Nunzio Fragliasso) avrebbe aiutato ad accerchiare la vittima. La sentenza della prima sezione della Corte d’Assise è prevista per fine marzo.

Maurizio Cerrato ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata, l’accusa chiede 4 ergastoli

Nel frattempo, Maria Adriana Cerrato, una delle due giovani figlie rimaste orfane di papà Maurizio, e mamma Tania Sorrentino continuano incessantemente a chiedere giustizia. Questo il loro primo commento dopo la durissima requisitoria. Poche righe: emblematiche, asciutte, crude, affidate ai social: “Che giustizia sia”. Secondo la ricostruzione dei pm, l’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di una spedizione punitiva messa in atto dai quattro uomini per forse “vendicare” un parcheggio.

La figlia di Maurizio Cerrato, Maria Adriana, alcune ore prima del delitto aveva infatti parcheggiato la propria auto in strada, così occupando uno spazio arbitrariamente dalla famiglia di uno degli imputati con una sedia. La ragazza avrebbe dunque spostato la sedia per fare posto alla propria auto. Al ritorno dal lavoro, Maria Adriana Cerrato avrebbe poi trovato la ruota dell’auto bucata.

Il ferimento a morte del 61enne custode degli Scavi di Pompei

Da qui, infine, sarebbe scaturita una violenta aggressione ai danni di Maurizio Cerrato, intervenuto per difendere la figlia, e poi una seconda, terminata nel ferimento a morte del 61enne custode degli Scavi di Pompei accoltellato al torace. Sul caso è intervenuto anche il senatore Sandro Ruotolo, che dal 2021 chiede giustizia per l’efferato delitto.

“Oggi – ha scritto Ruotolo su Facebook – mi sono seduto in Tribunale a Napoli, accanto a Maria Adriana e a Tania per stare con loro ad ascoltare la requisitoria del processo agli assassini di Maurizio. Una persona perbene, uccisa a Torre Annunziata per aver difeso la figlia. L’ho sempre considerato come uno dei peggiori e più allarmanti crimini della camorra napoletana”.

Salvatore Piro

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