Boscoreale, scoppia una nuova polemica tra i cittadini e l’amministrazione a due mesi dalle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale: oggetto dell’indignazione è la realizzazione, avvenuta a tempo di record, di un murales sulla parete est della casa comunale.
La discussione tra i cittadini verte sul costo dell’opera, 23.180 euro, che sembra ai più un costo esorbitante e non necessario in questo momento difficile per un comune uscito dal predissesto.
Il malcontento dei cittadini era già alto per la recente introduzione delle strisce blu per il parcheggio a ciò si è aggiunto il malumore dei commercianti per la tassazione delle insegne introdotta dall’amministrazione comunale che ovviamente colpisce una categoria già in forte difficoltà.
Ma torniamo al murales della discordia: il soggetto dell’opera, Leda sedotta da Zeus trasformatosi in cigno per possederla, ha accentuato il malcontento. Vi sono coloro che non comprendono il soggetto prescelto, il suo significato rispetto al tesoro di Boscoreale, la tecnica usata, il murale è una forma d’arte che si caratterizza per la sua immediatezza che colpisce ed avvicina anche chi non ha una formazione culturale specifica. Anche questo è stato smentito a Boscoreale.
Le critiche riguardano anche il luogo prescelto, il centro storico del paese sulla facciata di un ente pubblico territoriale, il comune e dunque soggetto a tutele e autorizzazioni.
La presidente della Proloco Villa Regina, avvocato Tiziana Castellano, ha particolarmente stigmatizzato l’iter che ha portato alla realizzazione dell’opera.
“Il progetto è stato deciso con una determina il 29 dicembre 2022, un attimo prima di festeggiare la fine dell’anno, senza coinvolgere nel progetto nessuna delle associazioni presenti ed attive sul territorio comunale che avrebbero certamente dato un contributo stante lo spirito di servizio che caratterizza tutte”.
LEGGI LA DETERMINA DI FINE ANNO PER LA REALIZZAZIONE DEL MURALES
Cosa altrettanto grave è che dai vertici comunali non si è nemmeno pensato di coinvolgere gli esperti e studiosi locali che hanno dedicato una vita allo studio del territorio e del “Tesoro di Boscoreale”, di quella meravigliosa collezione di argenti rinvenuti a Boscoreale ed esposti mirabilmente al Museo del Louvre a Parigi.
Inoltre, prosegue l’avv. Castellano, la socializzazione di cui si parla nel progetto comunale non è stato un confronto, bensì una comunicazione sic e simpliciter di quello che si sarebbe realizzato, avvenuta in pochi giorni a progetto già accettato e affidato anche nella parte che attiene la scelta del bozzetto da realizzare”.
L’ennesima decisione piovuta dall’alto sui cittadini che invece di avvicinarli alla politica li porta a percepire ancora di più la distanza siderale con chi si chiude nelle stanze e decide senza interlocuzione.
“Una prepotenza” l’hanno definita coloro che abitano nelle strade adiacenti, che saranno “costretti” ogni giorno ad “ammirare” un’immagine che non li rappresenta perché non condivisa. Queste alcune delle opinioni raccolte tra i cittadini.
Perplessi si sono detti anche i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza interpellati: “La notizia della realizzazione del murales mi è pervenuta solo tramite la stampa e credo che non discutere questa proposta in consiglio comunale sia stato uno schiaffo alla democrazia” afferma il Consigliere Comunale Adriana De Falco. “Il palazzo di vetro promesso da questa amministrazione all’atto dell’insediamento si è trasformato progressivamente in un bunker in cui il sindaco e pochi eletti si sono asserragliati, sordi alle difficoltà dei cittadini e pronti solo ad autocelebrarsi. Si era richiesto all’amministrazione – continua De Falco – la disponibilità per una riqualificazione di via Promiscua, peraltro sarebbe avvenuta in collaborazione con il Comune di Boscotrecase, ma il palazzo ha dichiarato che non vi erano fondi”.
“Ancora una volta questo sindaco e la sua giunta si comportano come se la casa municipale fosse la casa dei loro svaghi personali, senza tener conto in alcun modo della sensibilità dei cittadini”, afferma Raffaele De Falco.
“Questo murales non solo non è un bel disegno ma è costato anche troppo, più di ventimila euro delle casse del comune di Boscoreale, una follia”, contesta Gennaro Langella.
La presidente della Proloco Villa Regina conclude: “Spiace che si sia sprecata un’occasione per rilanciare la città e avvicinare i cittadini alla cultura e alla politica, gli oltre 23mila euro potevano essere una cifra da investire in un progetto condiviso, sviluppato con un concorso di idee e partecipazione, articolato nel tempo, e invece evidentemente c’era necessità di agire subito e purtroppo male”.
LEGGI L’IMBARAZZANTE “NOTA SU SOCIALIZZAZIONE E OPERA”
Nella nota – che è possibile leggere nel sottostante link – la tesi del “subito e male” avanzata dall’avvocato Castellano sembra trovare riscontro già nel fatto che non si è potuto attendere che le impalcature all’angolo della struttura comunale fossero rimosse, per cui si è preferito rimpicciolire il murales.
Ora resta da capire se era possibile realizzare l’opera su quella facciata del Comune senza il parere della Sovrintendenza, e su questo nei prossimi giorni si faranno gli opportuni accertamenti. E’ già partita una segnalazione proprio alla Sovrintendenza dei beni culturali di Napoli.
Interpellato il presidio di Libera contro le mafie della cittadina boschese, che annuncia, attraverso il suo referente Sergio D’Alessio, “che se non sono stati rispettati tutti i dettami previsti dalla legge non esiterà ad agire per la tutela della legalità”.