Castellammare, donne e minori vittime di violenze: ecco in commissariato la

Un’area giochi, un letto per l’emergenza, pareti dipinte con disegni colorati e rasserenanti: nella sede del commissariato di Ps a Castellammare di Stabia il questore di Napoli Alessandro Giuliano ha tagliato il nastro della “Casa di Imma”, un’area dedicata ad accogliere le donne e i minori vittime di violenze, in un ambiente adeguato all’ascolto.

Lo spazio è stato arredato in base alle indicazioni che il dirigente del commissariato di Castellammare Amalia Sorrentino, ha voluto per ricordare Imma Villani, vittima di femminicidio avvenuto il 19 marzo del 2018. Si tratta della naturale prosecuzione di un ampio progetto. Presso i locali delle forze dell’ordine era già presente una stanza dedicata denominata appunto la “Stanza di Imma“, realizzata nel 2019 in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche sociali del Comune dell’amministrazione del sindaco Gaetano Cimmino.

Castellammare, donne e minori vittime di violenze: ecco in commissariato la “Casa di Imma”

“Negli ultimi anni – ha ricordato Giuliano – questo Commissariato e la sua dirigente hanno affrontato problemi gravissimi che hanno messo a dura prova chi lavorava in questa sede. Avere trasformato quella che in origine era solo una stanza già preziosa per accogliere le vittime di violenze in una vera e propria casa, rende l’attività svolta lodevole. Ma le idee si trasformano in realtà solo quando c’è chi consente di realizzarle”. Il procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello ha espresso “apprezzamento profondo” per la nascita di una struttura adeguata all’ascolto dei più deboli, donne e bambini vittime di violenze.

Sorrentino: “Uno spazio prezioso in cui instaurare un rapporto di grande fiducia”

“Ciò implica un salto di qualità delle forze dell’ordine – ha affermato – ma anche per la mia città”. ”Sembra paradossale – ha proseguito Riello – in una società moderna bisogna ancora misurarsi con episodi che segnano un deserto di valori. La violenza verso donne e bambini è un reato odioso che è anche un’offesa alla cultura di un paese”.

La dirigente Sorrentino ha ricordato che la realizzazione del “prezioso spazio, ambiente confortevole per le vittime con cui instaurare un rapporto di grande fiducia tra istituzioni e cittadini” è stato consentito dalla collaborazione di tutte le associazioni più rappresentative del territorio, da imprenditori e artisti. Anche il consorzio del Mercato dei Fiori di Pompei ha collaborato, insieme con alcuni istituti scolastici locali.

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