Torre Annunziata, il 21 marzo la

Le mani, mosse da cuore e impegno di tanti ragazzi che diventano comunità operosa contro mafie, corruzione e ingiustizie, cambieranno finalmente il corso distruttivo della storia di Torre Annunziata.

La “rivoluzione ricostruttiva”, nella consapevolezza che “è possibile!”, se “dalle mani sulla città”, si passerà “alle mani per la città”, partirà martedì 21 marzo alle 9 e 30, dal cortile della scuola “Giancarlo Siani”, in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” che si terrà anche a Torre Annunziata per iniziativa del presidio locale di “Libera”, guidato dal “passsionario” referente don Ciro Cozzolino, parroco della chiesa della Trinità, docente e riferimento di tanti giovani ed emarginati.

Torre Annunziata, il 21 marzo la “rivoluzione costruttiva”: ecco il corteo contro le mafie di Libera

La missione di don Ciro per la “città oltraggiata” e contro chi la violenta, è orientata dalla dottrina sociale della Chiesa, dalle esortazioni di Papa Francesco e, nel concreto, da un semplice impegno contro le mafie (“Per amore del mio popolo non tacerò”) consacrato in una lettera da don Peppe Diana, un suo collega parroco di Casal di Principe, ucciso in chiesa 29 anni fa, prima di celebrare messa il 19 marzo del 1994.

Martedì da ogni parte della città confluiranno nel cortile della scuola dedicata al giornalista Giancarlo Siani, trucidato dalla camorra, gli studenti di tutte le scuole di Torre Annunziata con i loro presidi e professori, insieme a tante persone, per alimentare il proprio impegno civile contro le mafie e la corruzione attraverso l’energia prodotta dall’esercizio della memoria per le vittime innocenti.

Don Ciro Cozzolino: “Un progetto di vita e non di morte per l’agonizzante Torre Annunziata”

“Martedì saremo in tanti – afferma con ottimismo don Ciro – a rafforzarci per poter pensare e lavorare come comunità, a favore di un progetto di vita e non di morte per l’agonizzante Torre Annunziata, consapevoli che a sostenerci c’è il positivo ricordo delle vittime innocenti e una grande maggioranza di cittadini che deve riscoprire la bellezza del coraggio per affermare verità, giustizia e benessere sociale”.

Don Ciro sta curando con tanti volontari ogni dettaglio della giornata della memoria, ma un pezzo del suo cuore è già in un aula del Tribunale di Napoli dove, proprio martedì prossimo, in concomitanza con la manifestazione di “Libera” a Torre Annunziata – è prevista la lettura della sentenza per l’omicidio di Maurizio Cerrato, per la quale la pubblica accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo di quattro persone ritenute colpevoli del massacro di un padre vittima innocente della criminale cultura camorrista.

Antonio Irlando

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