Omicidio 19enne a Napoli: fermato un coetaneo, figlio di un camorrista ucciso 10 anni fa

Si chiama Francesco Pio Valda, è il figlio di Ciro, affiliato al clan Cuccaro, ucciso in agguato 23 gennaio 2013, è accusato di omicidio volontario aggravato dalle modalità mafiose

Si chiama Francesco Pio Valda ed è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, ucciso in un agguato di camorra dieci anni fa, il giovane fermato per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, il 19enne gravemente ferito al petto e giunto senza vita nell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli.

Al giovane, figlio di Ciro, affiliato al clan Cuccaro, ucciso in agguato 23 gennaio 2013, viene contestato il reato di omicidio volontario aggravato dalle modalità mafiose. Determinanti, per l’individuazione, i testimoni e la videosorveglianza che in quella zona è capillare. Dopo la tragedia Valda si è reso irreperibile ma è stato rintracciato oggi dalla Squadra mobile e dal Commissariato San Giovanni nell’abitazione di alcuni conoscenti, nel quartiere di Ponticelli.

Il giovane fermato è coetaneo della vittima, appena un anno più grande. La notte tra domenica e lunedì scorsi, a Napoli, ha gravemente ferito con un colpo di pistola al petto, mentre si trovava nei pressi di un noto chioschetto del lungomare partenopeo, il giovane poi morto nel corso dell’inutile corsa in ospedale dove, appunto, il ragazzo è giunto già senza vita.

Le indagini degli investigatori della Squadra mobile della Questura di Napoli, coordinate dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini e dai sostituti procuratori Claudio Onorati e Antonella Fratello (quest’ultima magistrato in forza alla Direzione distrettuale antimafia), sono state rapidissime.

Ad innescare la tragica nottata napoletana una lite che ha visto fronteggiarsi due gruppi di ragazzi. Forse tutto è scoppiato per un piede pestato, forse per una bevanda versata sulle scarpe. Da una stupidaggine del genere si è passati alle vie di fatto e alla pistola, ai colpi sparati nel mucchio e alla morte di Francesco Pio Maione che non aveva nulla a che fare con quanto era accaduto.

Uno dei colpi di pistola esplosi da Valda – due o tre quelli avvertiti da una pattuglia della Guardia di Finanza che ha avvisato la Polizia – gli ha spezzato la vita e il sogno di aprire una pizzeria tutta sua. Conoscenti lo hanno subito accompagnato all’ospedale Vecchio Pellegrini dove i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Nel frattempo sul lungomare arrivava l’ambulanza del 118, ma lui già non c’era più.

Chi ha assistito alla tragedia ha descritto la scena agli investigatori parlando di un ragazzo che estrae il revolver, spara, prima in aria poi ad altezza d’uomo. Maione che si accascia tra la folla di giovani terrorizzata e incredula.

La Procura già ieri aveva disposto il sequestro della salma sulla quale sarà eseguita l’autopsia. A raccontare chi era il figlio e quali fossero le sue aspirazioni è stata la madre, Concetta Napoletano, intervistata ieri da diversi media: “un ragazzo d’oro, un lavoratore”, dice devastata dal dolore la donna che chiede “giustizia” per Francesco Pio ma anche “per tutti i figli di Napoli morti senza un motivo”.

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