S’infiamma a Sant’Antonio Abate il dibattito politico dopo il caos di Donatella Donadio. Alla presidente del consiglio comunale è stata sospesa l’indennità di carica, in quanto riveste un altro incarico al Comune di Camposano. Ieri mattina le opposizioni hanno scritto alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, alla Corte dei Conti e al Prefetto di Napoli, chiedendo di fare piena luce sulla vicenda.

Sant’Antonio Abate, caso Donadio e rischio danno erariale: l’opposizione scrive a Procura, Corte dei Conti e Prefettura

“Vogliamo sapere se si prospetta il rischio di un danno erariale – afferma il consigliere di minoranza Antonio Criscuolo – Effettivamente dalla consultazione della sezione ‘Amministrazione Trasparente‘ del Comune risulta pubblicato il curriculum della Donadio. Nella dichiarazione inerente la tabella ‘altri incarichi con oneri a carico della finanza pubblica di compensi spettanti’ non è dichiarato nulla.

Inoltre – continua – nella dichiarazione di insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità la stessa Donadio non fa alcun cenno all’incarico già in essere dal febbraio 2019 di dipendente pubblico, nella qualità di responsabile dei Tributi presso il Comune di Camposano”.

La segnalazione alla Procura di Torre Annunziata

Secondo Criscuolo, dunque, si ravviserebbe “la violazione della normativa in materia di indennità di funzione per gli amministratori locali. Inoltre – a parlare è ancora l’esponente dell’opposizione – nei casi specifici l’interessato dovrebbe optare per la percezione di una delle due indennità, ovvero per la percezione del 50 per cento di ciascuna. Nel caso di specie non risulta che la presidente Donadio si sia messa in aspettativa dal febbraio 2019 ad oggi”.

Da qui la segnalazione in Procura. “Abbiamo deciso di segnalare i fatti – conclude – al fine di accertare se attraverso le violazioni di leggi o regolamenti, il presidente del consiglio comunale Donadio (nonché tutti gli ulteriori amministratori e dipendenti che dovessero essere ritenuti responsabili) hanno posto in essere un comportamento che ha determinato un danno erariale per il Comune di Sant’Antonio Abate, con corrispondente ingiusto beneficio per la Donadio. Tutto ciò, forse in concorso con altri, derivante dal pagamento di somme in misura maggiore rispetto a quelle dovute per legge”.

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