Un improvvisa cappa di dolore, incredulità, impotenza e tanta tanta tristezza ha avvolto l’intera comunità di Sant’Antonio Abate a seguito della inspiegabile e inaccettabile morte di Giovanni Longobardi, otto anni, alunno di III C presso Istituto scolastico “De Curtis” di Sant’Antonio Abate.
Dolore e incredulità a Sant’Antonio Abate: Giovanni muore a scuola a 8 anni
Tutto successo in pochi minuti. Erano circa le 13 di ieri, mancava poco per il suono della campanella per il ritorno a casa, quando Giovanni e i suoi compagni di classe si stavano divertendo, impegnati in un gioco didattico che prevedeva una breve corsa e la risposta a una domanda. Piccole attività fisiche-didattiche nell’ambito del progetto Sport di classe del Coni, guidati da un esperto designato proprio dal Comitato Olimpico nazionale.
La palestra dell’Istituto in cui si sarebbe dovuta svolgeva questo tipo di attività è inagibile, quindi i bambini si sono impegnati nell’aula magna diventata palestra per poter dare a tutti gli alunni la possibilità di svolgere le ore di educazione fisica. Un breve percorso, una mini pista per la corsa, quattro, cinque metri, uno scatto e una risposta e infine il ritorno in fila per un nuovo tentativo a rotazione con tutti gli altri compagni di classe. Questo quello che stava facendo Giovanni, che era sorridente e sereno mentre rispondeva alle domande del gioco, senza alcun segno premonitore del tragico immediato futuro.
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Il bambino si è accasciato al suolo privo di sensi
Improvvisamente il malore, il buio. Il bambino si è accasciato al suolo privo di sensi. Forse i primi ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati i suoi compagni, ma tutto è accaduto improvvisamente.
Il personale scolastico è subito intervenuto, tentando di rianimarlo, mentre in pochissimi minuti c’è stato l’arrivo dell’ambulanza. Il cuore di Giovanni da quel maledetto momento non ha più ripreso a battere e il bambino è deceduto durante il tragitto verso l’ospedale San Leonardo, dove è giunto in arresto cardiaco, vani gli ulteriori tentativi dei sanitari di rianimarlo.
La morte del piccolo ha scosso profondamente la comunità
La morte del piccolo ha scosso profondamente la comunità di Sant’Antonio Abate, lasciando la sua famiglia, composta dal papà poliziotto, la mamma casalinga e due sorelle maggiori, in un strazio profondo, inimmaginabile. Tantissimi i messaggi di vicinanza e di dolore sui social da parte di tanti.
Le indagini sono state subito avviate per chiarire le cause del decesso, e la magistratura sta valutando se eseguire l’autopsia per comprendere in modo certo cosa sia accaduto. L’inchiesta si concentrerà sulle possibili patologie cardiache silenti che non erano state individuate prima, sull’eventuale responsabilità di terzi o sulle eventuali omissioni nella macchina dei soccorsi, che del resto sono stati immediati, ma impotenti, e su tutti gli altri aspetti rilevanti per scoprire i motivi di questa tragedia.
In seguito a un insolito malore, due anni fa, fu ricoverato per esami clinici
Effettuati tutti i rilievi del caso all’interno dell’istituto scolastico e ascoltati insegnanti, personale scolastico e i familiari del bambino. Giovanni ufficialmente non aveva alcuna patologia nota, sebbene, in seguito a un insolito malore, due anni fa, fu ricoverato per esami clinici. I risultati, tuttavia, non evidenziarono problemi di alcun tipo, e il bambino aveva continuato a svolgere regolarmente attività fisica: frequentava regolarmente una scuola calcio e si allenava più volte a settimana senza aver mai riscontrato alcun problema.
Intanto, oggi, resta un dolore diffuso, un pensiero a quel bimbo biondo e sorridente che lascia il ricordo di una vitalità contagiosa e una gioia di vivere che ad otto anni non può che essere tale. La comunità di Sant’Antonio Abate è stata scossa profondamente dal triste destino Giovanni, mentre la famiglia cerca una ragione, cerca di comprendere come mai questa tragedia sia potuta accadere. Sotto choc i compagni di classe e gli insegnanti che dovranno provare, nei prossimi giorni a superare il dolore per la perdita avvenuta come un fulmine inatteso davanti ai loro occhi.
Filippo Raiola