Hub Ferroviario Pompei

In Tav da Roma fino a Pompei, c’è l’annuncio del Ministro Gennaro Sangiuliano, lavori al via entro l’estate. “Sarà un asset strategico per l’Italia e la cultura” ha detto il ministro della Cultura, intervenuto domenica sera in tv a ‘Che tempo che fa’, la nota trasmissione Rai condotta da Fabio Fazio.

Il riferimento del Ministro è al milionario e ancora oggi criticato progetto Hub per la nuova mobilità integrata da oltre 23 milioni di euro che, nelle intenzioni di Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs, collegherà il Parco Archeologico di Pompei alla rete ferroviaria nazionale così da raggiungere gli Scavi “direttamente in treno anche da fuori regione e con i treni del Gruppo Fs”.

In Tav da Roma fino a Pompei, l’annuncio del Ministro Sangiuliano: lavori al via entro l’estate

Il treno veloce collegherà entro il 2024 Roma agli scavi di Pompei, ma anche alla penisola sorrentina. La stazione Pompei Scavi sarà quindi stravolta con un collegamento tra i binari della Circumvesuviana e delle Ferrovie dello Stato. Tutto ciò permetterà di avere collegamenti diretti tra Roma e Pompei attraverso l’alta velocità con Frecciarossa e Frecciargento, possibili partenze anche dall’aeroporto di Fiumicino.

Il nuovo Hub continua però a essere osteggiato dalla minoranza del consiglio comunale che, ancora adesso, chiede di “conoscere la posizione dell’amministrazione circa la creazione di una viabilità confusa, incompleta e dannosa”. Secondo l’opposizione, infatti, il “principale effetto” del nuovo Hub sarebbe “quello di ostacolare lo sviluppo di via Plinio come asse turistico, impedendo che le aree prospicienti la strada e gli Scavi archeologici possano svilupparsi come servizi turistici accessibili alla strada”.

L’appalto internazionale da circa 24 milioni di euro

L’appalto internazionale da circa 24 milioni di euro è stato pubblicato il 14 novembre 2022. Secondo quanto ribadito da Rfi Spa – la holding concessionaria dei lavori e appartenente al gruppo Ferrovie dello Stato – il progetto già annunciato nel 2015 “prevede la costruzione di una nuova stazione a Pompei Scavi e si muove nel solco della intermodalità dei trasporti, vista la vicinanza del Nuovo Hub all’uscita di Pompei Ovest dell’autostrada A3 Napoli ‐ Salerno e alla SS18. Una prossimità che garantirà una migliore accessibilità anche dei mezzi del trasporto pubblico locale alla nuova stazione e al Parco Archeologico”.

L’obiettivo è quello di “migliorare la complessa mobilità dell’area archeologica, accrescendone il bacino di utenza, con un’attenzione particolare rivolta al tema della sostenibilità” visto che le nuove realizzazioni permetteranno di raggiungere gli Scavi tramite “mezzi di trasporto collettivi in grado di ridurre il traffico automobilistico privato”. Il nuovo Hub, tuttavia, ha previsto anche una procedura da 52 espropri per circa 90 tra immobili di proprietà privata e vecchie aziende di servizi per turisti con sede lungo via Plinio. È anche per questo che molti imprenditori di Pompei continuano a osteggiare il progetto, che prevede la chiusura parziale al traffico di via Plinio.

Il caso della rimodulazione della proposta Hub

Prima della pubblicazione del maxi-appalto, il sindaco di Pompei, Carmine lo Sapio, aveva “autorizzato” la sua amministrazione a spendere 34mila euro per pagare una società estera specializzata in progettazione, la Jordi Bellmunt Agata Buscemi Arquitectec, con sede in Spagna, a Barcellona. I professionisti iberici, entro il 2022, avrebbero dovuto presentare al ministero dei Trasporti “una rimodulazione della proposta Hub che, a partire dalle previsioni di trasformazione del nuovo nodo di interscambio ferroviario” analizzasse gli aspetti di trasformazione vincolati al sito archeologico.

Dagli architetti spagnoli, dunque, anche l’opposizione attendeva uno stravolgimento del progetto. “E invece – sempre a giudizio della minoranza – la proposta pervenuta al Ministero ha apportato soltanto delle minime modifiche”. Il Ministro Sangiuliano, al contrario, ha sposato a pieno il nuovo Hub per Pompei: “So che la parola ‘industria culturale’ fa venire il prurito a qualcuno – ha appena dichiarato in tv – ma la cultura può essere una grande occasione di crescita civile e di sviluppo economico dell’Italia”.

Salvatore Piro

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