Il gatto Nino, che appartiene alla colonia felina di Poggio Sant’Antonio a Torre del Greco, era scomparso alcuni giorni fa ed è stato ritrovato dai volontari gravemente ferito al volto. Soccorso dalle guardie zoofile è stato accompagnato dal veterinario per le prime cure mediche. Dopo i primi riscontri si è appurato che, con buona probabilità, le ferite al volto sono state causate dall’esplosione di fuochi d’artificio che gli hanno provocato gravi ustioni. Adesso Nino è tornato presso la colonia che lo ospitava anche se avrà bisogno di cure ulteriori. Non ha fortunatamente perso la vista ma solo qualche dentino.

Sulla brutta vicenda è intervenuta con una nota una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.

“Apprendiamo con rabbia e indignazione quanto accaduto a Torre del Greco, in provincia di Napoli, dove negli scorsi giorni, un Gatto di nome Nino era scomparso per poi essere ritrovato gravemente ferito e ustionato, probabilmente a causa dello scoppio di fuochi di artificio.

Una realtà che, se confermata, risulterebbe – aggiunge Caramanica purtroppo non nuova: infatti quello dei botti illegali, come ad esempio a Capodanno o durante le partite di calcio, rappresentano azioni incivili e intollerabili che mettono a serio rischio l’incolumità dei cittadini e degli animali, se è vero come è vero che, nel nostro paese, sono migliaia i cani e i gatti che sistematicamente perdono la vita, rimangono feriti o fuggono a causa dei fuochi illegali, a cui vanno aggiunti i decessi a causa dei traumi da stress.

Inoltre, rappresentano un pericolo per l’ambiente, poiché i fuochi d’artificio immettono nell’aria sostanza tossiche e nocive.

Per questa ragione, Rivoluzione Ecologista Animalista chiede con forza ai sindaci dei comuni italiani, non solamente di emettere ordinanze specifiche, che vietino l’utilizzo dei botti sui territori di competenza, ma soprattutto ad avviare maggiori controlli da parte di chi è preposto a garantire la sicurezza del cittadino che deve estendersi quindi anche agli animali che sono i primi a risentire del forte disagio causato dai rumori dei petardi.

Le ordinanze dei primi cittadini, d’altronde, troppe volte non vengono rispettate: una realtà che ha reale bisogno di una decisa inversione di rotta per il bene della comunità, degli animali e del territorio”.

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