Castellammare,

“Città delle acque…perdute”: recita così uno striscione comparso questa mattina sul cavalcavia delle ex Nuove Terme di Stabia, lo stabilimento chiuso ormai da anni a Castellammare a seguito del fallimento della società partecipata che lo gestiva. Un luogo scelto evidentemente non a caso dagli attivisti in quanto la struttura che sorge sulla collina del Solaro è divenuta nell’immaginario collettivo il simbolo della malagestione e della malapolitica che hanno portato la città delle acque a divenire, appunto, città delle acque perdute.

Castellammare, “città delle acque perdute”: pronta la mobilitazione l’8 aprile

È di pochi giorni fa la notizia dell’intenzione del Governo di revocare al Comune di Castellammare, attualmente “gestito” da commissari prefettizi, la concessione per lo sfruttamento della sorgente dell’Acqua della Madonna. Sorgente ubicata nel centro antico della città ed oggetto di “dimenticanze” da parte di tutti.

“Corteo per la tutela delle acque stabiane”

Potrebbe essere stata proprio questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È mistero, però, su chi abbia affisso lo striscione sul cavalcavia in viale delle Terme in quanto il testo non reca alcuna firma. Solo un appuntamento per la cittadinanza: “Corteo per la tutela delle acque stabiane l’8 aprile alle ore 10 al Miramare”. Ovvero nei pressi dell’Hotel Miramare in villa comunale.

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