Oltre 40 anni di carcere per gli esponenti del gruppo criminale Maragas – Lambiase, nato da una costola dei Cesarano e attivo al rione “ex Cmi” di Castellammare di Stabia. In Appello vengono confermate le condanne nei confronti dei capi Antonio Maragas (11 anni e 10 mesi) e Giovanni Grimaldi Lambiase, alias macchia ‘e vino (10 anni e 10 mesi). Per loro sono scattate le accuse di estorsione e spaccio di stupefacenti.
Castellammare, oltre 40 anni di carcere per gli esponenti del gruppo criminale Maragas – Lambiase
Con i capi della cosca, sono stati condannati in Appello anche Giuseppe Maragas (figlio di Antonio, 8 anni e 6 mesi e ritenuto il vero braccio operativo del gruppo criminale), Vittorio Massa (5 anni e 6 mesi), Valeria Lanzieri (3 anni e 8 mesi) e Giuseppe Scarico (2 anni e 9 mesi). Le accuse nei loro confronti sono, a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsioni, minacce, violenza privata e traffico di sostanze stupefacenti, aggravate dal metodo mafioso.
Secondo la ricostruzione fatta dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Maragas – Lambiase (nati con i Cesarano) volevano diventare autonomi dopo i numerosi arresti che hanno colpito la cosca del rione Ponte Persica. Così avrebbero gestito una nuova piazza di spaccio al rione Cmi e avrebbero iniziato a fare delle estorsioni ad imprenditori e commercianti nello stesso quartiere, situato nella periferia stabiese al confine con Pompei.
Nuovi rapporti con alcuni spacciatori del rione Annunziatella
Gli stessi capi dell’organizzazione criminale avrebbero allacciato anche dei nuovi rapporti con alcuni spacciatori del rione Annunziatella, che col tempo sarebbero diventati i fornitori dei Maragas – Lambiase. Secondo gli inquirenti, Giovanni Lambiase e Antonio Maragas spesso si dividevano le zone di influenza. Il primo si muoveva lungo via Napoli, il secondo si spostava nella vicina Pompei.