Parco Vesuvio, il Tar accoglie il ricorso della Regione: commissario a casa e Anna Aurelio presidente

Il Tribunale amministrativo della Campania ha dato ragione al Governatore Vincenzo De Luca, sottolineando che se c'è l'intesa sul nome, non serve perdere ulteriore tempo con il commissariamento dell'Ente Parco Vesuvio

Sembra essersi incanalata proprio sul filone della “telenovela” la nomina del novo presidente del Parco Nazionale del Vesuvio. Da inizio anno infatti il presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, stanno provando, dobbiamo dire anche con discreto successo, a farsi lo sgambetto sulla nomina, prima del commissario straordinario e poi del presidente dell’Ente Parco, con l’unico risultato che sono passati tre mesi, tutto tempo che non ha fatto altro che andare a discapito delle attività del Parco e dei i numerosi problemi da risolvere nell’area protetta.

Prima la nomina di Raffaele De Luca, sindaco di Trecase, a commissario straordinario, poi il ricorso al Tar da parte dell’altro De Luca il salernitano e governatore Vincenzo, che lo fece decadere. Poi la terna “azzurra” di aspiranti presidenti e la scelta regionale ricaduta su Anna Aurelio. Ma il ministero nicchia e, come si legge in una nota regionale, non da seguito alla nomina a presidente della prescelta Aurelio “rinviandola all’acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia”. Nel frattempo Raffaele De Luca ritorna a fare il commissario straordinario.

Ora la svolta. La prima sezione del Tar Campania ha accolto ancora il ricorso della Regione Campania sospendendo la nomina di Raffaele De Luca a commissario straordinario dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio, disposta dal decreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica del 25 gennaio.

Il Tribunale ha infatti rilevato che “sull’intesa perseguita con il presidente della Regione non occorre acquisire il parere delle Commissioni parlamentari”. In pratica, se la politica ha sottoposto tre nomi al governatore campano, tra cui Raffaele De Luca, che ovviamente era il favorito, Anna Aurelio e l’avvocato Mario Angelino, tutti di Forza Italia, ed avendo il presidente campano dato il suo assenso alla nomina della Aurelio, a questo punto non restava che nominarla e dare un vertice all’Ente Parco Vesuvio. Il Tar sottolinea che, “una volta raggiunta l’intesa, non è giustificata alcuna ulteriore dilazione nella formalizzazione della nomina del presidente, a pena di un concreto pregiudizio all’attività dell’Ente”.

Il fatto è che la nomina a presidente del Parco del Vesuvio di Anna Aurelio, docente di francese in pensione, residente a Trecase, e senza alcuna esperienza amministrativa alle spalle sembra non andare bene agli stessi forzisti che l’hanno proposta nella terna sottoposta a Vincenzo De Luca. I tre nomi proposti erano stati assemblati probabilmente proprio per favorire il sindaco di Trecase, che prima sarebbe stato commissario e poi sarebbe diventato presidente. Ma forse proprio per questo il buon “sceriffo” salernitano, avendo chiaramente annusato il “gioco” di Forza Italia, ha fatto ricadere la sua scelta sulla meno probabile della terna. Ora, vincendo il ricorso presentato al Tar, certifica la riuscita della contromossa beffarda: Anna Aurelio deve essere nominata presidente dell’area protetta del Vulcano e non ci sono commissioni parlamentari che tengano.

A ben leggere tra le righe di tutta la faccenda la “telenovela” non sembra proprio del tutto conclusasi e c’è chi si dice sicuro che Anna Aurelio sarà invitata a dimettersi, appena insediatasi, facendo dunque azzerare tutto l’iter fin qui percorso e ridando il via a una nuova giostra dei nomi e delle nomine.

Ivan Celiberti

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