Sciopero agli Scavi, più disagi e code a Pompei che ad Ercolano:

Sciopero agli Scavi, più disagi e code a Pompei che ad Ercolano. Questo il primo bilancio dello sciopero indetto dai Cobas del Lavoro Privato che ha portato, nella giornata di sabato 1 aprile, alla serrata di circa 50 precari davanti agli Scavi di Ercolano. Si tratta dei lavoratori in regime di appalto gestito dalla Opera-Laboratori Fiorentini Spa, che garantisce i servizi aggiuntivi di molti siti archeologici italiani (dalla biglietteria elettronica fino al call-center multilingue, passando per le guide turistiche).

Sciopero agli Scavi, più disagi e code a Pompei che ad Ercolano: “Il nuovo bando sta per sfociare in un dramma”

Lo sciopero proclamato dai Cobas ha riguardato l’intero turno di lavoro dei dipendenti addetti ai Parchi archeologici. Ad agitare gli animi è il nuovo appalto Consip che prevede l’affidamento a privati dei servizi di biglietteria e affini del Parco Archeologico di Ercolano. Il servizio sarà affidato a una nuova azienda e il passaggio di cantiere per i lavoratori riguarderebbe sole otto unità. “In particolare a Ercolano – secondo i vertici regionali Cobas – il bando sta per sfociare in un nuovo dramma perché prevede un ulteriore taglio ai salari dei lavoratori coinvolti”.

Ai lavoratori dovrebbe infatti essere cambiato il contratto da commercio a multiservizi con una perdita in busta paga stimata dai Cobas in circa 200 euro. Lo sciopero è scattato dopo l’allarme lanciato dai sindacati lo scorso 14 marzo. Il “caso” Scavi, quel giorno, arrivò fino in Parlamento attraverso un’interrogazione presentata al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dal deputato 5 Stelle Alessandro Caramiello. Proprio Caramiello, presente alla protesta insieme ai precari, ha sottolineato: “Ho depositato due interrogazioni al Ministro per sollecitarlo sulla questione, sono qui per difendere i lavoratori”.

I Cobas chiedono “l’internalizzazione dei servizi aggiuntivi e del personale”

I Cobas chiedono “l’internalizzazione dei servizi aggiuntivi e del personale come accaduto anche per altre categorie – ha detto Luigi Napolitano, referente Cobas – come, per esempio, le circa 10mila unità del personale Ata, afferenti a cooperative private, che sono state assunte dal Ministero dell’Istruzione”. In questo caso, invece, le assunzioni sarebbero in capo al ministero della Cultura. Secondo Domenico Quintavalle – referente nazionale Cobas – “l’esternalizzazione di tali servizi può avvenire solo se risulta strumentale alla valorizzazione del sito. Inoltre, in considerazione della grave carenza di personale ministeriale, riteniamo assurdo disperdere la pluridecennale esperienza professionale del personale esternalizzato presente”.

Luciano Leone, rappresentante guide turistiche, ha rincarato la dose: “Siamo messi molto male perché nel bando si prevede l’affidamento in subappalto anche del servizio di visite guidate“. A giudizio della consigliera regionale Roberta Gaeta (Azione, Centro Democratico, Demos, Europa Verde), l’ultima gara indetta “per i servizi museali integrati del sito ha creato un danno alle guide turistiche, determinando un grave rischio che potrebbe incidere sulla perdita di posti di lavoro nel settore”.

Salvatore Piro

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano