Il Massimo napoletano viene riconsegnato ai suoi spettatori. In un cantiere finanziato per 10milioni di euro, la platea è ancora off-limits, così come alcuni ambienti del secondo piano e il Palco Reale, chiuso per le ultime rifiniture dietro un cartello con la scritta “Area di cantiere”. Ma, sostanzialmente, il restauro è completo: il Teatro San Carlo torna ai suoi fasti, dopo tre mesi di lavori al suo cuore pulsante, la Sala Storica, tra poltrone e palchetti.
Si potrà riammirare la sala completamente restaurata con anche il soffitto dove c’è l’imponente tela del Cammarano. Scopriremo così se il restauro ha lasciato i colori originali ritrovati, di uno splendido azzurro, con il ritrovato stemma con i Gigli Borbonici sul palco Reale.
Il Massimo napoletano accoglierà il proprio pubblico dal 6 aprile con un concerto di Pretty Yende
Ad aprire le danze la celebre soprano Pretty Yende, artista già apprezzata dal pubblico napoletano per la sua interpretazione della Traviata di Verdi, con la regia di Ozpetek nello scorso luglio 2022. Il concerto prevede l’accompagnamento al pianoforte di Michele D’Elia ed include importanti brani di compositori come Mozart, Rossini, Debussy, Listz e Donizetti.
Lo spettacolo si svolgerà nella serata di giovedì 6 aprile, questo concerto non rappresenta solo un momento di grande spettacolo per il pubblico, ma sarà quasi una vera e propria anteprima dell’evento che vedrà la Yende esibirsi, il prossimo 6 maggio, all’Abbazia di Westminster di Londra, in occasione dell’incoronazione di re Carlo III e della regina consorte Camilla.
Pretty Yende si è già esibita nei maggiori teatri del mondo, come Royal Opera House, Covent Garden di Londra, Opéra di Parigi, Metropolitan Opera di New York, Teatro alla Scala di Milano, Deutsche Oper di e Staatsoper di Berlino, Bayerische Staatsoper a Monaco, Opernhaus di Zurigo, Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Wiener Staatsoper e molti altri.
Il Teatro di San Carlocostruito nel 1737, per volontà del Re Carlo III
Accanto a Piazza del Plebiscito, simbolo della città di Napoli, sorge il tempio lirico italiano, con una data di nascita che anticipa di 41 anni la Scala di Milano e di 55 la Fenice di Venezia. Il Teatro di San Carlo è stato costruito nel 1737, per volontà del Re Carlo III di Borbone fortemente intenzionato a dare alla città un nuovo teatro che rappresentasse il potere regio. Il progetto fu affidato all’architetto Giovanni Antonio Medrano, Colonnello Brigadiere spagnolo di stanza a Napoli, e ad Angelo Carasale, già direttore del San Bartolomeo, il quale completa la “real fabrica” in circa otto mesi con una spesa di 75 mila ducati. Il disegno di Medrano prevedeva una sala lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri, con 184 palchi, compresi quelli di proscenio, disposti in sei ordini, più un palco reale capace di ospitare dieci persone, per un totale di 1379 posti.
L’inaugurazione, avvenuta la sera del 4 novembre, giorno onomastico del sovrano, sfoggia l’Achille in Sciro di Pietro Metastasio, con musica di Domenico Sarro e “due balli per intermezzo” creati da Francesco Aquilante; le scene sono di Pietro Righini. Come era usanza dell’epoca, Achille è interpretato da una donna, Vittoria Tesi, detta «la Moretta», con accanto la prima donna soprano Anna Peruzzi, detta «la Parrucchierina» e il tenore Angelo Amorevoli.
Martina Amante