Tutt’a un tratto il Napoli frena. E anche bruscamente. Sono ben quattro le reti che il Milan rifila agli azzurri, risultato che più che altro intralcia solo i tempi verso il giorno dello Scudetto. A secco invece gli azzurri.
Risultato molto inaspettato quello di stasera: non è una tragedia, perchè comunque il divario è ancora sostanzioso, ma adesso la paura fa novanta. Con questa roboante vittoria, il Milan non riapre di certo la sua corsa Scudetto, ma avvisa gli azzurri per quanto riguarda l’imminente doppio scontro in Champions League.
Almeno quanto al morale, il Milan è in vantaggio sul Napoli, che stasera è stato praticamente assente. Tutti a bocca aperta, non tanto per l’ottima prestazione offerta dai rossoneri, ma per la battuta d’arresto improvvisa dei partenopei.
I primi minuti del match sembrano il preludio di 90 minuti di equilibrio e divertimento: il Napoli, seppur timidamente, durante i primi giri di lancette si affaccia all’area di rigore rossonera con Simeone, il Milan risponde degnamente.
E dopo 17 minuti, alla prima vera occasione da gol, la rete arriva ed è del Milan. Brahim Diaz ubriaca Lobotka e Mario Rui e imbuca una palla deliziosa per Leao, che a tu per tu con Meret infila all’angolino uno scavetto morbido ed efficace. Azione da mostrare ai bambini delle scuole calcio.
Il Milan prende coraggio grazie alla spinta dei suoi tifosi, accorsi in gran numero. Tutt’altra storia invece per quanto riguarda il tifo sulle gradinate azzurre, praticamente inesistente per protesta contro il caro prezzi sui biglietti. Curva A e Curva B si sono riunite a Piazzale Tecchio prima della partita per cantare e sventolare bandiere, ma all’interno dello stadio niente, se non qualche coro contro ADL verso la fine del match.
Tornando all’andazzo del match, al minuto 25 Brahim Diaz raddoppia con una gran giocata: lo spagnolo mette a sedere Mario Rui e si serve della deviazione decisiva di Kim per ingannare Meret. 0-2 Milan.
La risposta del Napoli è positiva, se così vogliamo dire. Gli azzurri vanno forsennatamente a caccia del gol che accorcerebbe le distanze, ma si dimostrano molto inconcludenti. Non si sa per quale motivo, il gioco appare molto appannato e confuso.
Sarà forse per la mancanza di Osimhen, sarà forse per la grande organizzazione sia difensiva che offensiva del Milan, ma, chissà, anche per l’assenza di tifo da parte delle curve azzurre. Fatto sta che il Napoli non ha giocato.
Nella ripresa non cambia molto: Napoli ancora molto arrugginito, Milan che vuole archiviare la pratica. E dopo 59 minuti arriva il gol dello 0-3, anche questo bellissimo. Lo segna Leao, che stende mezza difesa azzurra e scarica una grande sciabolata in rete valevole il gol che chiude il match.
Il Diavolo dilaga poi con il nuovo ingresso Saelemaekers: percussione pazzesca del belga, che fa passare la palla sotto le gambe di Meret. Primo gol stagionale per il 56 rossonero, poker d’assi per il Milan, notte fonda per il Napoli.
Da lì poi è ormai un match chiuso definitivamente, in cui si aspetta solamente il triplice fischio: gli azzurri per voltare pagina, il Milan per godersi una meritatissima vittoria, al limite dell’impronosticabile.
Ma la vicinanza alla squadra da parte del suo popolo c’è: tralasciando alcuni episodi all’interno delle curve da stigmatizzare, il resto degli spettatori fa sentire il suo sostegno con applausi scroscianti alla fine del match.
Che dire, perdere una partita è umano. E sembra anche una sconfitta a fin di bene: una sconfitta in un match stimolante, che ha comunque aiutato il Napoli a scoprire le mille sfaccettature dei rossoneri in vista del match europeo.
E’ capitato, ma domani il sole tornerà a splendere sul Golfo, tornerà ad illuminare la città che si sta tingendo di azzurro, come il colore del suo splendido mare, che coccola la splendida cornice. Perchè non sarà questa sconfitta ad abbassare l’entusiasmo di Napoli, che probabilmente ha posticipato la festa di qualche giorno, ma che ha ormai lo spumante pronto ad essere stappato.
Giuseppe Garofalo