La Condotta slow di Rita Abagnale si rinnova ancora. Lunedì 3 aprile presso la Tradizione di Vico Equense, il nuovo comitato direttivo votato all’unanimità dall’assemblea dei soci di Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, vede l’ingresso di nuove competenze, in particolar modo provenienti dall’università e ricerca nelle scienze del turismo e dal mondo della certificazione di qualità delle aziende agricole.
Da Castellammare Giovanna Del Gaudio docente della Federico II come responsabile dello sviluppo del turismo sostenibile e Silvana Boschi agronomo come responsabile educazione. Da Vico Equense Paolo De Gennaro entra come Segretario nel comitato direttivo ed Ombretta Ferretto, sommelier e produttrice, come portavoce della comunità della noce della penisola sorrentina.
Da Meta l’agronoma Alessandra Balduccini come responsabile biodiversità e Lorenzo Montalbano confermato nell’incarico di tesoriere. Chiudono Mario Persico, produttore, come portavoce della comunità dell’amarena di Piano di Sorrento e Vincenzo Torelli, ristoratore, come referente delle produzioni agricole dell’isola di Capri. Durante la cena a base dei carciofi violetti di Castellammare, primo presìdio storico realizzato dalla Condotta, il nuovo comitato elegge all’unanimità come nuovo presidente Pierluigi D’Apuzzo, esperto della difesa dei diritti dei consumatori, e Mauro Avino dottore in Scienze Gastronomiche già alla guida della Condotta dal 2014, entra nel nuovo incarico di vice-presidente. L’Assemblea dei Soci del 26 marzo ha approvato il nuovo statuto che ha dato via alla trasformazione in Associazione di promozione sociale aderendo così alla nuova rete di reti di Slow Food Italia APS.
«Vogliamo seminare guardando alle nuove generazioni – le prime dichiarazioni di D’Apuzzo – Il mio intento, forte delle radici di questa condotta, sarà di portare nuovo entusiasmo attraverso il coinvolgimento dei più giovani nelle iniziative della condotta».
Primi dossier da affrontare: la tutela dell’arancio biondo sorrentino, il rilancio dei prodotti dell’ager stabiese e lo sviluppo delle comunità dei produttori e dei consumatori attraverso i mercati della terra.