Ahi ahi Napoli! A Milano 1-0 targato Bennacer, fra 6 giorni il verdetto

In una partita resa estremamente nervosa dall’arbitro la spuntano i rossoneri con un guizzo dell’algerino. Preoccupa il ritorno senza Anguissa e Kim

E’ stata una notte stregata per il Napoli. Una di quelle classiche notti di Milano, città in cui gli azzurri hanno sempre dovuto fare i conti con sfortuna, arbitraggi a sfavore e portieri stratosferici. E la partita di stasera non ha fatto eccezione.

Il primo atto del derby italiano ai quarti di finale di Champions League si tinge di rossonero: il Milan batte il Napoli 1-0 con il gol decisivo di Bennacer. Ma il match è tutt’altro che finito: al Maradona, fra 6 giorni, gli azzurri saranno chiamati a ribaltare lo scenario.

Servirà una grandissima prova da parte dei ragazzi di Spalletti, che probabilmente ritroveranno il perno Osimhen, che senza dubbio stasera è mancato come il pane, ma allo stesso tempo dovranno fare a meno di Kim e Anguissa, a causa di un arbitraggio a dir poco scandaloso da parte del rumeno Kovacs.

Controllo della partita tenuto malissimo da parte del direttore di gara, pronto a punire il minimo contatto fisico. Tante scintille e litigi, match estremamente incattivito dal fischietto troppo facile. Per non parlare poi della gestione dei cartellini.

Theo Hernandez passa più tempo a terra che in piedi e riesce ad uscire senza ammonizione da San Siro. Leao invece distrugge la bandierina e non viene sanzionato. Poi però Kim, diffidato, viene ammonito per proteste. Ma, al di là dell’arbitraggio, stasera è stata veramente una partita stregata.

E forse si era capito già al primo minuto, quando Kvaratskhelia si divora un gol già fatto: a porta sguarnita calcia addosso a Calabria. Ma è proprio durante i primi giri di lancette che il Napoli gioca a calcio e si esalta.

Prima mezz’ora a tutto gas per gli azzurri, che spesso si affacciano nell’area di rigore rossonera, creando non pochi problemi a Maignan: il portiere francese, però, sforna parate autorevoli e inchioda il risultato sullo 0-0.

Con un centrocampo a mille giri abbinato ad un Kvara scatenato tutto sembra andare alla grande. Ma il gol non arriva: e si sa, nel calcio, ma specialmente in partite come questa, segnare è molto più importante di giocare.

Detto, fatto. Il Milan mette in pratica la dura legge del pallone con una sola azione: Brahim Diaz si inventa una giocata da favola, somigliante a quella del Maradona, scarica verso Leao che a sua volta serve Bennacer.

L’algerino trova un gol di pregevole fattura: Meret viene trafitto da un sinistro secco e potente, che non può mai essere fermato in tempo. Dopo 40 minuti di dominio azzurro è il Milan a portarsi avanti, proprio con chi sembrava averne di meno: sta seguendo il Ramadan, ma stasera il centrocampista rossonero era tutt’altro che stremato.

Da lì in poi la partita cambia faccia drasticamente: il Milan viaggia sulle ali dell’entusiasmo, il Napoli subisce un durissimo colpo dal punto di vista emotivo. E lo si vede dalla grinta dell’antisportivo Theo Hernandez, che lascia andare la sua foga contro Lozano. Non esiste gesto più scorretto nello sport, che sia calcio, tennis o basket.

Nella ripresa il Napoli ci prova, sbattendo contro un super Maignan. La partita si incattivisce sempre di più con il passare dei minuti e gli azzurri perdono tasselli fondamentali. Anguissa viene espulso per una doppia ammonizione più che dubbia, Kim ammonito per proteste. Era diffidato.

Con l’ingresso di Politano, sbeffeggiato dal pubblico di San Siro, sembra cambiare qualcosa: sulla fascia fino a quel momento occupata da Lozano, sembra esserci più vigore. Le occasioni nascono tutte dalla sua freschezza. E ancora una volta Mike Maignan affonda i guantoni su un tiro ben angolato di Di Lorenzo, compiendo un vero e proprio miracolo.

Nel recupero ancora scintille: a rimetterci la pelle è anche Rrahmani, che, fortunatamente, a differenza del compagno di reparto Kim, non era diffidato. Troppo nervosismo, dovuto ad una pessima gestione del fischietto e dei cartellini da parte del signor Kovacs.

E, fra una contestazione e un’altra, arriva il triplice fischio: il Milan si aggiudica il match d’andata. Ma il Napoli non ci sta: sarà decimato al ritorno e sotto di un gol, ma dovrà indubbiamente dare il tutto e per tutto per compiere un’impresa storica.

Giuseppe Garofalo

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