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Napoli ritrova Osimhen, ma col Verona non va oltre il pari al Maradona

Il Napoli capolista non va oltre lo 0-0 in casa contro l’Hellas Verona, nell’anticipo della 30/a giornata del campionato di Serie A. Un risultato che non influisce più di tanto sulla classifica, con gli Azzurri di Spalletti che mantengono 14 punti di vantaggio sulla Lazio a otto giornate dalla fine. Punto preziosissimo, invece, in chiave salvezza per i veneti che si portano a sole tre lunghezze dallo Spezia. L’unica buona notizia di giornata per il Napoli è il ritorno in campo nella ripresa di Osimhen, il bomber nigeriano è apparso in buone condizioni colpendo anche una traversa nel finale. La sua presenza nel ritorno di Champions League contro il Milan è praticamente certa.

Spalletti parla del bunker veronese

“Il Verona si è sempre abbassato, per cui serviva una percentuale di passaggi per trovare il posto libero per l’inserimento. Ma quel buco bisogna andarlo a trovare oggi l’abbiamo fatto poche volte”. Così Luciano Spalletti ha commentato il pareggio interno contro il Verona in campionato.

Ed in effetti il bunker del Verona ha resistito per tutta la partita e il Napoli alla fine si è dovuto accontentare di un pari a reti bianche, nonostante il possesso palla degli azzurri a fine gara sfiori l’80 per cento. “Serviva una accelerata finale per andare dentro e per finalizzare l’azione”, ha aggiunto ancora il tecnico azzurro.

Diminuisce il vantaggio sulla seconda in classifica con la Lazio che ora è a 14 punti di distanza dalla vetta della classifica, mentre il Verona porta a casa un punto che consente ai veneti di rimanere ancora in corsa per la salvezza.

Le scelte tecniche e la partita

Il tecnico azzurro porta Osimhen in panchina e lo manda in campo soltanto per i venti minuti finali della partita. La presenza del nigeriano rappresenta una svolta per gli azzurri ed è proprio Osimhen a sfiorare il gol quando una sua conclusione finisce sulla traversa con Montipò battuto. A riposo Rrahmani, Mario Rui, Lobotka, Zielinski e Kvaratskhelia (gli ultimi tre subentrano nella ripresa). Inevitabilmente la manovra ne risente e soprattutto in attacco, dove Raspadori gioca al centro con Politano e Lozano sui lati, i padroni di casa non riescono a creare occasioni da gol. Nel primo tempo il Napoli non conclude mai nello specchio della porta e Montipò non corre alcun rischio.

Il Verona che il duo Zaffaroni-Bocchetti schiera con il 4-4-2, tenendo Duda e Gaich in avanti e piazzando Lasagna sulla corsia laterale di destra, si difende con ordine e con notevole intensità agonistica.

Il tema tattico della partita non cambia nel secondo tempo. Il Napoli mantiene il possesso palla  ma non trova la necessaria profondità. Gli ingressi in campo di Kvaratskhelia, Osimhen, Zielinski e Lobotka danno più qualità al gioco, ma la difesa del Verona non si scompone e non offre quasi mai spazi e opportunità.

Anzi sono proprio i veneti a fallire nel recupero il gol della clamorosa vittoria. Per il Napoli sarebbe stata davvero una beffa. Ai calciatori non rimane che andare a salutare sotto le curve i ritrovati tifosi che ora aspettano la partita di Champions con il Milan per aiutare la squadra a ribaltare il punteggio dell’andata e qualificarsi per la semifinale.

Martedì c’è il Milan in Champions, Spalletti: “Per quella partita serve essere squadra in tutto e per tutto”

Parlando della partita di martedì con il Milan in Champions League, Spalletti ha detto: “Per quella partita serve avere tutto: rimanere in equilibrio, andare a pressarli bene, far girare la palla ed essere squadra in tutto e per tutto. Una qualità che si ha solo se si è una squadra matura”.

Sul ritorno di Osimhen, invece, il tecnico azzurro ha dichiarato: “Lui ha molte qualità, quasi tutte, basta buttargli la palla addosso ed ormai è un beniamino del pubblico. Quando entra dà sempre una ventata di entusiasmo a tutta la squadra. Se sarà titolare? Si“.

Ancora 3-4 partite per lo scudetto

Poi Spalletti ha ancora parlato del campionato: “Dobbiamo vincere ancora 3-4 partite per lo Scudetto e i tifosi saranno fondamentali. Loro ci danno più forza, sostenuti si può dare il meglio. E’ il giusto coronamento, incitamento, alla stagione che hanno condotto i calciatori. Se lo meritano e bisogna lasciarsi travolgere, perchè qui di amore ce ne è tantissima e forse anche troppa. Se riusciamo a fare questa cosa diventeremo tutti Maradona e resteremo sui muri di questa città per sempre”, ha concluso Spalletti.

Filippo Raiola

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