Nelle prime ore di oggi 15 aprile, alla vigilia del termine ultimo della consegna delle liste per le prossime amministrative, il Pd si ritira dalla competizione. Con un comunicato stampa il commissario regionale Dem, Antonio Misiani e il segretario metropolitano, Giuseppe Annunziata, dichiarano che a Pomigliano d’Arco “non ci sono le condizioni per presentare il simbolo del Partito Democratico”.
La lista Dem non sarà presentate alle amministrative del 14 e 15 maggio: “nessun progetto serio e di prospettiva del centrosinistra potrà essere costruito a Pomigliano, un progetto che possa ridare speranza e futuro a questa città” cosi dichiarano i vertici sovracomunali del Pd nel comunicato trasmesso a tutte le sedi istituzionali di riferimento e alla stampa. “Riteniamo che non ci siano le condizioni politiche per essere presenti nelle assise politica che concorrerà per la casa comunale pomiglianese”.
Dopo l’abbandono del Movimento 5 stelle e la mancanza di un progetto comune, nella cittadina delle fabbriche si dissolve la compagine di centrosinistra decretando definitivamente il fallimento del “laboratorio” della passata tornata elettorale.
Con il definitivo passaggio dell’ex vicesindaco nonché segretario cittadino del Pd, Eduardo Riccio che si è trincerato nelle fila di Raffaele Russo, il partito della Schlein ha dimostrato ampiamente di aver fatto tabula rasa, di aver bisogno di ricostruirsi politicamente in città.
“Il Pd fa un passo indietro e ricomincia da capo” cosi si chiude il comunicato stampa emanato poche ore fa: “Ripartiremo da zero, a tal proposito procederemo alla nomina di un segretario di circolo Pd di Pomigliano”.
Resta comunque lo sconcerto per i tanti elettori di sinistra che resteranno orfani del maggiore partito di sinistra e non in una città qualsiasi, un paesino di montagna, ma nella rossa Pomigliano, che di certo non ha nulla a che fare con il “rosè” del partito cittadino, spaccato e contraddittorio al proprio interno, ma comunque riferimento di quella cultura di sinistra tanto radicata in quella che fu la città delle fabbriche.
Cinzia Porcaro