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Castellammare. Processo “Olimpo”, condanna definitiva per Teresa Martone: “Dovrà scontare 4 anni di reclusione per camorra”

carabinieri castellammare teresa martone

Condanna definitiva per Teresa Martone, vedova di Michele D’Alessandro, che a 78 anni dovrà scontare 4 anni di reclusione per camorra. Lo ha stabilito la sentenza della Corte di Cassazione, che mette la parola fine al processo Olimpo. Alla sbarra c’era il gotha di quattro clan camorristici operanti nell’area stabiese: i D’Alessandro, i Cesarano, gli Afeltra e i Di Martino. Martone è accusata di estorsione aggravata dal metodo mafioso, perché nel 2013 (mentre i suoi figli Pasquale, Luigi e Vincenzo erano detenuti) secondo i magistrati impose il pizzo all’imprenditore stabiese Adolfo Greco.

Castellammare. Processo “Olimpo”, condanna definitiva per Teresa Martone: “Dovrà scontare 4 anni di reclusione per camorra”

Nel corso delle indagini, era emersa una visita della vedova del capoclan Michele D’Alessandro, che aveva invitato Greco a fare un regalo per i figli Pasquale e Vincenzo, detenuti in carcere che si “lamentavano” per la scarsa attenzione. Si è chiuso definitivamente il processo Olimpo, che vedeva imputati boss e affiliati alla camorra tra Castellammare, Gragnano, Pimonte e Agerola. Sul fronte del clan Cesarano invece, confermate le condanne a cinque anni e dieci mesi per il reggente (latitante fino al 2015) Nicola Esposito, alias ‘o mostro, e a sei anni per Aniello Falanga.

Tutte le condanne per i quattro clan

Confermati anche i cinque anni e mezzo di pena per Liberato Paturzo, considerato l’imprenditore al servizio del clan D’Alessandro. Sei mesi in meno invece per il suo collaboratore Vincenzo Di Vuolo, che secondo i magistrati andava a riscuotere le estorsioni sui cantieri edili. Sono stati annullati invece i quattro anni e mezzo per Francesco Afeltra (fratello di Raffaele, ritenuto capo dell’omonimo clan di Pimonte): per lui il processo riparte dall’Appello. Confermati invece i quattro anni e sei mesi per Giovanni Gentile, nipote di Afeltra e ritenuto dagli inquirenti esponente di spicco del clan Gentile di Agerola. Il nipote di Afeltra si trova attualmente ai domiciliari e fu arrestato durante il cenone di Natale nel 2018, dopo una breve latitanza durata appena due settimane.

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