Il consiglio comunale di Napoli

Il consiglio comunale “sfida” il governo Meloni, dicendo sì alla trascrizione nell’anagrafe comunale dei figli di coppie omogenitoriali. Approvato infatti ieri a maggioranza un ordine del giorno che tutela i figli delle coppie lgbt. Chiaro dunque il segnale di disobbedienza inviato da Napoli al governo di destra, guidato da Giorgia Meloni, il cui esecutivo, lo scorso 14 marzo, bocciò con 11 voti favorevoli e 7 contrari la bozza di regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie omosessuali e l’adozione di un certificato europeo di filiazione. Il giorno prima era invece arrivato lo stop del prefetto di Milano alla trascrizione sul registro del Comune dei figli delle coppie gay.

Il consiglio comunale di Napoli “sfida” il governo Meloni: sì alla trascrizione anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali

Nel documento presentato ieri in aula dal consigliere di maggioranza, Gennaro Esposito, si chiede al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e alla sua giunta di “adottare azioni politiche e amministrative per tutelare i diritti dei bambini e di promuovere azioni presso il Governo e il Parlamento per giungere all’emanazione di una legge che disciplini i diritti dei figli di coppie omogenitoriali”. Nel testo, inoltre, si sollecita Manfredi a continuare a trascrivere nell’anagrafe i figli di coppie omogenitoriali, indicando i nomi di entrambi i genitori.

La battaglia con gli altri sindaci

“L’esperienza delle amministrazioni locali dimostra che esistono domande di tutela alle quali non si riesce a dare adeguata risposta. Per questo consideriamo fondamentale contrastare ogni discriminazione e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali”. Questa la dura presa di posizione già espressa con una nota pubblica sul tema oltre che dal primo cittadino di Napoli anche dai sindaci Roberto Gualtieri (Roma), Beppe Sala (Milano), Stefano Lorusso (Torino), Matteo Lepore (Bologna), Dario Nardella (Firenze) e Antonio Decaro (Bari).

“Chiediamo un incontro urgente con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nell’attesa di una legge, noi sindaci ribadiamo la volontà di agire collettivamente nell’esclusivo interesse dei minori, procedendo alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all’estero con due mamme, non riconducibili a una gestazione per altri, chiaramente esclusa dalla legge. Sulle trascrizioni riteniamo, infatti, che l’indirizzo della giurisprudenza sia già molto chiaro in Italia e in Europa” hanno scritto nella stessa nota. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha poi aggiunto che “un tema così importante” vada “regolato per legge” e che debba “esserci una norma chiara che garantisca i diritti ai bambini”.

La soddisfazione di Arcigay

“Siamo soddisfatti – ha dichiarato Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli – di questa decisione da parte del consiglio comunale di Napoli e dell’amministrazione guidata dal sindaco Manfredi a difesa e a tutela dei diritti civili e delle famiglie lgbt, decisione che fa il paio con quella presa dal sindaco Sala dopo lo stop della Prefettura alla trascrizione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali. Un ringraziamento particolare al Consigliere Gennaro Esposito, promotore dell’Ordine del Giorno, e a Emanuela Ferrante, assessore alle Pari opportunità del Comune”.

“Saremo a Torino il 12 maggio per ribadire le nostre posizioni comuni” hanno nel frattempo dichiarato i sindaci “disobbedienti” delle grandi città, annunciando la nuova manifestazione dopo quella di Milano dello scorso 18 marzo e quella di Roma del 26.

Salvatore Piro

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