Dopo 8 giorni dall’intervento, la piccola Mariarosaria lascia l’ospedale: “Un sogno che diventa realtà”

Il 18 aprile è stata dimessa del tutto ed è uscita dall’ospedale con i genitori e il fratellino. Ora il suo “cuore che andava al contrario” le permetterà una nuova vita. Il grazie commosso della famiglia alla grande solidarietà che ha permesso tutto ciò

“Emozioni uniche che non riusciamo a esprimervi. Grazie a tutti, tutto ciò sembra un sogno che diventa realtà”, dice papà Giuseppe. Il viaggio verso la vita era iniziato a inizio di questo mese, quando tutta la famiglia era partita dal quartiere del San Marco di Castellammare di Stabia. La meta? Boston, presso il Children’s Hospital per curare il “cuore che andava al contrario” della piccola Mariarosaria Graziuso.

La cardiopatia, l’intervento e le dimissioni dopo 8 giorni

Il 10 aprile l’intervento, riuscito. Poi qualche giorno fa la piccola bimba stabiese era stata dimessa dalla terapia intensiva e trasferita in reparto. Infine, dopo 8 giorni dall’intervento, il 18 aprile è stata dimessa del tutto ed è uscita dall’ospedale con i genitori e il fratellino.

Mariarosaria era affetta da una cardiopatia denominata Trasposizione dei Grossi Vasi Congenitamente Corretta (ccTGA), dove la posizione dei due ventricoli e delle rispettive valvole è invertita. Il suo cuore andava al contrario e l’intervento l’ha salvata da un probabile, necessario trapianto.

E proprio il papà di Mariarosaria ha annunciato, con un post su Facebook, il veloce recupero della sua piccola, affetta dalla rara patologia cardiaca: “Siamo sorpresi e increduli, non ci aspettavano tutto ciò, solo 8 giorni dopo l’intervento di doppio switch arterioso siamo rientrati a casa qui a Boston, dove resteremo per la riabilitazione e i successivi controlli, fino a quando i dottori non ci diranno che possiamo rientrare a Castellammare”.

La solidarietà ha permesso a Mariarosaria il costoso intervento e la pemanenza a Boston per la riabilitazione

La solidarietà di tanti ha reso possibile raccogliere i fondi necessari per permettere alla bimba di 8 anni di sottoporsi all’intervento, che le cambierà radicalmente la vita, sono stati raccolti con una colletta pubblica. Hanno dato il loro contributo centinaia di persone, associazioni, realtà sportive, scuole e parrocchie.

Una solidarietà che è andata ben oltre il costo dell’intervento, coperto con un bonifico da 200mila euro girato all’ospedale di Boston, ma che coprirà anche le spere necessarie per i voli e il soggiorno a Boston.

“In Italia proseguiranno controlli periodici in stretto contatto con l’equipe cardiologica seguita dal dottor Gerard Marx e successive visite cardiologiche qui a Boston”. Ha scritto ancora papà Giuseppe.

Per ora però, Mariarosaria resterà ancora nella metropoli americana con il fratellino e i genitori. La famiglia, infatti vivrà in un appartamento che è stato fittato, grazie ai fondi raccolti. Tutto ciò per permetterle di seguire la riabilitazione e fare le visite di controllo presso l’ospedale nella Capitale del Massachusetts.

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