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Morte di Diego Armando Maradona, 8 persone rinviate a giudizio per omicidio colposo: “Improvvisazioni e inadempienze”

Morte di Diego Armando Maradona, 8 persone rinviate a giudizio per omicidio colposo: "Improvvisazioni e inadempienze"

La Corte d’Appello e Garanzia di San Isidro ha confermato l’avvio del processo e il rinvio a giudizio di otto imputati per l’accusa di omicidio colposo semplice nella morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020 a Buenos Aires all’età di 60 anni, a causa di un “edema polmonare acuto causato da un’insufficienza cardiaca cronica“. La pena prevista per tale reato va da 8 a 25 anni di reclusione. Non è stata ancora stabilita la data in cui si terrà il processo.

Morte di Diego Armando Maradona, 8 persone rinviate a giudizio per omicidio colposo: “Improvvisazioni e inadempienze”

Gli imputati sono il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e altri sei operatori che facevano parte del gruppo che aveva seguito Maradona negli ultimi mesi del suo ricovero domiciliare nella sua residenza al Tigre, nella provincia nord della capitale. La richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata lo scorso anno e poi appellata. La sentenza è stata emessa dalla Sezione III della corte d’appello, composta dai giudici Carlos Fabián Blanco, Gustavo Adrián Herbel ed Ernesto García Maañón.

I giudici hanno confermato le indicazioni del Collegio medico, rigettando la richiesta di cambio di accusa avanzata dagli avvocati difensori degli imputati. L’accusa aveva chiesto l’avvio del processo nell’aprile 2022, segnalando carenze e negligenze nelle cure fornite all’ex campione di calcio, che era convalescente dopo un intervento di neurochirurgia in una clinica nel quartiere di Olivos. Maradona soffriva di problemi ai reni e al fegato, insufficienza cardiaca, deterioramento neurologico e dipendenza da alcol e droghe psicotrope.

“Una serie di improvvisazioni, cattiva gestione e inadempienze”

Secondo i pubblici ministeri, il personale preposto all’assistenza di Maradona aveva mostrato “una totale mancanza di considerazione” durante il suo ricovero domiciliare, commettendo “una serie di improvvisazioni, cattiva gestione e inadempienze”. Una perizia condotta durante le indagini aveva concluso che l’ex giocatore era stato “abbandonato al suo destino” dalla sua equipe medica, giungendo alla morte dopo una lenta agonia. Maradona aveva ricevuto “un’assistenza infermieristica piena di carenze e irregolarità” e aveva “iniziato a morire almeno 12 ore prima delle 12:30 del 25 novembre, presentando segni inequivocabili di un prolungato periodo di agonia”.

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