Il ristorante con vista sulla Villa dei Misteri degli Scavi di Pompei è stato demolito su ordine della Procura presso il Tribunale di Torre Annunziata. Le ruspe sono state impiegate ieri mattina presto sotto la sorveglianza di forze dell’ordine come la polizia, i carabinieri e gli agenti municipali. Il ristorante, che per oltre trent’anni ha servito turisti da tutto il mondo, era un luogo caratteristico con vista sulla esclusiva dimora di Pompei risalente al 79 dopo Cristo. Durante l’operazione, si sono verificati momenti di tensione tra il proprietario e le forze dell’ordine.

Pompei, abbattuto il ristorante con vista sugli Scavi: “Momenti di tensione tra il proprietario e le forze dell’ordine”

Prima della demolizione, si è tenuto un tavolo tecnico presso gli uffici del commissariato di Pompei, convocato dalla Questura di Napoli, al fine di definire gli aspetti esecutivi connessi all’intervento di demolizione. Durante la riunione, il comune di Pompei è stato incaricato di organizzare le operazioni di rimozione, trasporto e custodia di tutti gli arredi, suppellettili e souvenir presenti nell’area interessata dalla demolizione.

Inoltre, il Comune di Pompei si è fatto carico delle spese per la demolizione, che verranno successivamente recuperate in danno. Tutti i beni traslocati dovranno essere custoditi in deposito per un mese, a spese del comune, e la custodia verrà effettuata in locali nella disponibilità dell’impresa che ha ottenuto l’appalto per la demolizione. L’Ente comunale è esonerato da ogni responsabilità per eventuali danni derivanti dal trasporto e dalla custodia degli stessi beni. Inoltre, il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio ha istituito una task-force antiabusivismo dei caschi bianchi che controlla il territorio cittadino.

I risultati del Protocollo di’Intesa siglato

La demolizione del ristorante con vista sulla città archeologica di Pompei è stata la prima dopo il protocollo di intesa siglato tra le procure di Napoli e Torre Annunziata e il direttore del Parco. L’accordo prevede la demolizione di case, capannoni e altre strutture abusive costruite accanto alle ville romane e sui reperti archeologici, in un’area vasta che include Pompei, Stabiae, Oplontis e il boschese. Il protocollo ha lo scopo di sostenere il ripristino della legalità violata dagli abusi edilizi, un fenomeno che deturpa contesti di grande valore storico e archeologico. Il turismo culturale è un elemento fondamentale per il rilancio economico della regione, e quindi la demolizione delle opere abusive è di cruciale importanza.

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