La madre, il padre e lo zio di Pasquale Vitiello, l’undicenne morto per le gravi ustioni a Scafati, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.
La morte del piccolo Pasquale fu la conseguenza delle ustioni sull’80% del corpo provocate dal ritorno di fiamma dell’alcol utilizzato per alimentare il camino. Una morte assolutamente prematura e ingiusta che ha scosso l’opinione pubblica e ha portato alla luce una tragedia familiare che ora sta diventando oggetto di un’indagine da parte della Procura di Nocera Inferiore.
L’autopsia è stata effettuata questa mattina ed eseguita dal medico legale incaricato, Giovanni Zotti, presso la camera mortuaria del Primo Policlinico di Napoli, dove la salma del piccolo è stata custodita dal giorno della morte, avvenuta lo scorso 13 aprile presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli.
Un atto dovuto per il sostituto procuratore Gaetana Amoruso, titolare del fascicolo aperto dalla Procura nocerina per fare luce sulla tragedia e verificare eventuali responsabilità da parte dei familiari del bambino. I genitori e lo zio della vittima sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Luciano Romano e Luciano Pandolfi.
Ieri pomeriggio i carabinieri della tenenza di via Oberdan hanno notificato gli avvisi agli indagati, che non hanno nominato un proprio consulente medico di fiducia per l’esame autoptico. Una volta completato l’esame, la salma di Pasquale Vitiello sarà restituita alla famiglia per il rito funebre, che si svolgerà nella chiesa di San Vincenzo Ferreri, in via Aquino, a Scafati, dove era già stato programmato e poi rinviato a seguito dell’intervento della magistratura.