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Castellammare, ordinata la demolizione dello Chalet Laura: “Interventi su suolo pubblico senza alcun permesso”

Castellammare Polizia Municipale

Ordinanza di demolizione nei confronti dello Chalet Laura, al rione “Acqua della Madonna” di Castellammare di Stabia. È stata firmata ieri mattina dai dirigenti comunali, dopo un sopralluogo effettuato dai poliziotti sul posto. Gli agenti, agli ordini del comandante Antonio Vecchione e del tenente Donato Palmieri, hanno accertato interventi realizzati su suolo pubblico, in assenza di qualsiasi permesso. Da qui l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi. La struttura appartiene ai familiari dell’ex e defunto ras Renato Raffone (alias Battifredo), ritenuto dagli inquirenti colonnello storico del clan D’Alessandro.

Castellammare, ordinata la demolizione dello Chalet Laura: “Interventi su suolo pubblico senza alcun permesso”

Proprio sotto l’abitazione di Battifredo, diversi anni fa, si fermò anche la processione di San Catello, patrono di Castellammare. Episodio che scatenò forti polemiche, con il sindaco dell’epoca Luigi Bobbio che abbandonò in segno di protesta il rito religioso e le indagini delle forze dell’ordine. E i controlli allo chalet Laura furono predisposti proprio dalla commissione antimafia, insediatasi a Palazzo Farnese nel febbraio del 2022, guidata dal viceprefetto Raffaele Cannizzaro.

Va comunque precisato che non si tratta dell’intera struttura fuorilegge, ma soltanto di alcune parti. Come un soppalco, dove si trovano i tavoli per i clienti, con scala interna costruito senza autorizzazione. Nell’ordinanza del Comune è stata intimata anche l’eliminazione dell’apertura che dà sull’esterno del locale.

Intimata anche l’eliminazione dell’apertura che dà sull’esterno del locale

Nella relazione, la polizia municipale aveva riscontrato la “variazione della destinazione d’uso effettuata ai soli fini catastali in data 09.04.2015 da abitazione ultra-popolare A/5 in locale commerciale C/1, in assenza di titolo abilitativo urbanistico-edilizio”. Tra l’altro viene rilevata anche una “diversa distribuzione interna, oltre alla presenza di un soppalco con relativa scala di accesso” e la “realizzazione di apertura esterna, posta nella zona lavaggio che immette all’area esterna”.

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