Napoli, 25 aprile: manifesti con la Meloni a testa in giù, la Digos apre un’inchiesta

A rivendicare il gesto sono stati gli attivisti di "Ex Opg – Je so' pazzo", centro sociale partenopeo che ha dato vita a Potere al popolo

Napoli, prima città a liberarsi con una rivolta di popolo, dal nazifascismo ha celebrato oggi la festa del 25 aprile. Le celebrazioni si sono svolte in più punti della città ed hanno visto la presenza, accanto al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Ma la giornata è stata segnata dalla comparsa di manifesti in una serie di punti della città con foto a testa in giù della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e dei ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi e dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nei pressi di luoghi simbolo della Resistenza.

Per ogni manifesto uno slogan

Accanto all’immagine della premier Meloni campeggia la scritta “Pronti! (a rovinare il Paese)”, alludendo allo slogan della campagna elettorale. La Russa invece viene definito “presidente dei nostalgici”. Piantedosi è il “ministro delle morti in mare”, mentre Valditara “ministro dell’umiliazine e della repressione”. Sotto tutte le foto la scritta “Buon 25 aprile“.

A rivendicare il gesto sono stati gli attivisti di “Ex Opg – Je so’ pazzo“, centro sociale partenopeo che ha dato vita a Potere al popolo, che sui loro canali social hanno scritto “Napoli è, e sempre sarà, antifascista”.

Collettivo universitario, manifesti? Giusta provocazione

“Per le strade di Napoli stamattina sono spuntati dei manifesti che noi riteniamo satirici. Non sappiamo chi sia l’autore, ma pensiamo che sia una giusta provocazione per sottolineare che il 25 aprile è divisivo solo per chi non rivendica la storia antifascista del nostro Paese e continua ancora oggi ad attuare politiche che certamente non difendono i diritti sociali e civili di tutte e tutti. Il 25 aprile anche oggi deve significare liberazione da ogni forma di sfruttamento, oppressione e discriminazione. Piu che liberarci, il Governo Meloni oggi ci sta legando in un’onda di odio e violenza”. Così dal Collettivo autorganizzato universitario sui manifesti apparsi oggi a Napoli.

Coisp, “Foto capovolte a Napoli vero atto fascista”

“Quello che è accaduto a Napoli, dove sono stati affissi dei manifesti con le foto capovolte di alcuni esponenti del governo, è un atto ignobile che deve essere condannato da tutta la classe politica e da tutte le organizzazioni sindacali in maniera trasversale. Da appartenenti alle Forze dell’Ordine non possiamo che esprimere solidarietà al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al presidente del Senato Ignazio La Russa, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, condannando questo gesto disgustoso e dal sapore fascista, compiuto proprio in occasione del 25 aprile”. Così dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

Sulle “foto a testa in giù” indaga la Digos

La Digos di Napoli, coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli, ha avviato indagini per individuare i responsabili dell’affissione delle “foto a testa in giù”. La Polizia di Stato ha già acquisito i video registrati dai sistemi di videosorveglianza delle zone in cui sono state affisse le immagini, nei pressi dei monumenti che ricordano i martiri delle Quattro Giornate che portarono i napoletani a ribellarsi al nazifascismo tra il 27 ed il 30 settembre 1943.

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