La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per l’ex sottosegretario all’Economia nel Governo Berlusconi, Nicola Cosentino, a dieci anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, poiché ritenuto referente del clan dei Casalesi. I giudici hanno rigettato il ricorso presentato dai suoi legali, gli avvocati Stefano Montone, Agostino De Caro ed Elena Lepre. I legali di Cosentino hanno annunciato che si costituirà in carcere nelle prossime ore.
Nicola Cosentino condannato a 10 anni di carcere: la Cassazione rigetta il ricorso
Il cursus giudiziario di Cosentino, noto anche come Nick ‘o mericano, è stato lungo e travagliato, segnato da gravissime accuse e quasi quattro anni di custodia cautelare fra carcere e domiciliari. Dopo aver raggiunto un apice che lo aveva portato al ministero di via XX settembre, le vicende giudiziarie hanno segnato la fine politica dell’ex coordinatore campano di Forza Italia.
L’inchiesta “Eco4” è stata l’accusa che ha pesato maggiormente sulla carriera politica di Cosentino, che gli ha costato una condanna a nove anni di reclusione in primo grado e a dieci in appello, confermati ora in via definitiva. L’accusa era quella di aver sigillato un patto coi Casalesi in cambio del loro appoggio elettorale.
La fine definitiva dell’ex plenipotenziario di Silvio Berlusconi
La fine politica di Cosentino è stata influenzata anche dalle accuse nei processi “Il Principe e la scheda ballerina”, un presunto tentativo di reimpiego di capitali illeciti, con l’aggravante mafiosa, e “Carburanti”, che lo ha visto sul banco degli imputati insieme ai fratelli accusati a vario titolo di estorsione e concorrenza illecita aggravati dalle modalità mafiose. Anche le due assoluzioni definitive in entrambi i processi, a causa della spada di Damocle rappresentata dal processo “Eco4”, non sono state in grado di rimettere Cosentino al centro della scena politica campana e nazionale.
Con la conferma della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, la Corte di Cassazione segna la fine definitiva dell’ex plenipotenziario di Silvio Berlusconi in Campania, per il quale si aprono le porte del carcere.