Magari le avessimo, le istruzioni per la festa dello scudetto del Napoli: ve le avemmo fornite prima di subito. Il problema, o la fortuna, dipende da che lato si guarda la faccenda, è che le istruzioni non le ha nessuno. Oppure le abbiamo tutti, in qualche cassetto di casa insieme alle pile AAA scariche, ma conservate perché perché non sappiamo dove buttarle, e poi perché non si sa mai. Ecco, le istruzioni sono proprio lì, e non sono scritte in svedese. Il manuale si intitola: buonsenso.
Insomma, un piccolo preambolo per dire una cosa semplice e intuitiva: festeggiamo il terzo scudetto del Napoli gioendo, divertendoci e scatenandoci. Ma senza farci male, senza far male al prossimo, senza distruggere le nostre città. La Campania, Napoli e la sua immensa provincia hanno una grande opportunità: mostrare all’Italia intera, all’Europa e al mondo quanto si è grandi, quanto è meraviglioso e umano questo popolo e questa gente.
Perché, potete starne certi, ci guardano. Dall’alto in basso, come al solito. Troppe volte hanno avuto ragione, stavolta dimostriamo loro che hanno torto nell’attendere sul divano di casa, mentre scrollano coi loro pollici lo smartphone, il bilancio degli incidenti. Il loro fegato è già ingrossato perché il Napoli è la squadra nettamente più forte d’Italia; allora togliamo loro anche questo. Cogliamo l’opportunità di essere “i più forti” anche nelle strade.
Immedesimiamoci per un secondo in un barista di Bergamo o di Udine di fede azzurra e rispondiamo con i fatti a quei comunicati della vergogna. Minacciano addirittura ritorsioni a chi festeggia nelle “loro” strade. Dove siamo arrivati e per quale motivo ci siamo arrivati? Non è dato saperlo, ma è tutto così strano e stranamente amplificato che vengono i brividi.
Le istruzioni per l’uso, dicevamo, non le ha nessuno se non i tifosi stessi, ed è un libricino personale. Non le hanno nemmeno le autorità, che hanno provato a prendere ogni precauzione possibile: spostamento del giorno della partita, chiusure al traffico, divieti di vendita, forze dell’ordine schierate, punti di primo soccorso nelle piazze. Ci si trova sempre su quella sottilissima linea che divide ciò che si può fare da ciò che non si può fare e da ciò che non si potrebbe fare.
Come si può contenere o limitare la festa di un popolo che si basa su sentimenti estatici “religiosi” e culturali, ancor prima che sportivi? Non si può, certo che non si può. E allora abbiamo visto in queste ore sindaci estremamente preoccupati mascherare la propria preoccupazione con foto bellissime di addobbi e festoni. Sono preoccupati dalle responsabilità, dal consueto scaricabarile di responsabilità. E magari da ciò che può accadere in quartieri dove i “capizona” fanno un po’ ciò che gli pare.
E torniamo ancora una volta al punto di partenza. A parte qualche consiglio banale e scontato, le istruzioni per la festa del terzo scudetto del nostro amato Napoli noi non le abbiamo, e non possiamo fornirvele. Ce le avete in mano voi. Sfogliatele prima e durante la festa. E andrà tutto per il meglio. Forza Napoli sempre.
FraFee