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Napoli, festa rimandata: Dia ferma gli azzurri sull’1-1

Tutto da rifare per il Napoli, che ha sognato e ha visto il tricolore finalmente tornare a casa. E invece no, non è così. Almeno per il momento. All’84’ un gol di Dia rovina la domenica ai napoletani, pronti ad esplodere di gioia qualche minuto dopo.

Inutile quindi la vittoria dell’Inter contro la Lazio, che matematicamente può ancora riuscire in un’impresa che però sembra impossibile, tant’è che agli azzurri manca un punto per diventare Campioni d’Italia.

C’è ovviamente amarezza, come giusto che sia, per un gol proprio sul più bello, quando sembrava fatta. E pensare che da lì a qualche minuto i giocatori si sarebbero riversati in campo e i tifosi avrebbero dato il via alla festa, che tecnicamente stava già iniziando, sia all’interno che all’esterno del Maradona.

Fumogeni azzurri stavano avvolgendo l’impianto di Piazzale Tecchio, specialmente dopo il gol di Olivera, che pareva indirizzare gli azzurri verso lo Scudetto.

Partita da Napoli, come siamo stati abituati in questa stagione, la Salernitana, come previsto, chiusa a guscio nella sua metà campo: ma, se all’andata gli azzurri erano riusciti a segnare già nel primo tempo, qui invece c’è stata un’ora da attendere.

Pochissime occasioni da parte dei granata, si contano sulle dita di una mano: la formazione di Paulo Sousa pensa più che altro a difendere un pareggio che le sta strettissimo, spesso commettendo falli e ricorrendo al gioco sporco.

Il Napoli invece palleggia e crea occasioni: ne crea parecchie, ma non riesce mai ad impensierire Ochoa, che, quando è chiamato in causa, risponde presente unendo i guantoni. Fra tutte le occasioni spicca un colpo di testa di Osimhen da punizione: “El Memo” spedisce la palla in corner con un colpo di reni miracoloso.

Nella ripresa il Napoli intensifica la pressione e spinge per trovare un gol storico, andando però a sbattere contro la strenua difesa dei granata, che possono contare su uno straordinario Ochoa.

E poi, al minuto 62, arriva la tanto attesa rete: la segna uno degli uomini più inaspettati, Mathias Olivera. Dagli sviluppi di un corner l’uruguagio taglia sul primo palo e colpisce di testa sul secondo, dove stavolta il portiere granata non può arrivare. Palla in buca d’angolo e Napoli in vantaggio.

Inizia a scatenarsi la festa al Maradona, con fumogeni e bandiere nelle curve sventolate fieramente. Anche all’esterno dello stadio migliaia di tifosi azzurri esultano all’impazzata non appena sentono il boato dei 50.000 presenti.

Passa il tempo e si avvicina il momento tanto atteso, fra cori ed entusiasmo totale. Si respira verde, bianco e rosso in quel di Napoli e dintorni. Si attende solo il fischio finale e poi sarà matematicamente tricolore.

E invece, quando tutto sembrava fatto, ecco che arriva il gol di Boulaye Dia, il solito tra le fila granata: il senegalese si inventa un gol straordinario con una progressione nell’area di rigore azzurra, dove però la difesa si è dimostrata troppo morbida di fronte all’impeto del numero 29 granata.

Il Napoli però non si perde d’animo e prova in tutti i modi a scalfire una difesa della Salernitana quasi impenetrabile. Kvaratskhelia va ad un passo dal gol del 2-1, la conclusione a giro si schianta però sui guantoni di Ochoa, fortunato dopo la respinta, che favorisce i suoi.

E’ assedio fino a due minuti oltre i 5 di recupero concessi dal direttore di gara. La Salernitana si difende ermeticamente, soffre e perde anche Paulo Sousa per espulsione durante gli ultimi giri di lancette.

Niente da fare per il Napoli: non si festeggia oggi, certo, ma c’è la certezza che la festa sia solo stata rimandata, salvo situazioni apocalittiche. Oggi la tensione ha fatto uno scherzo del destino agli azzurri, ma già da mercoledì, in caso di non vittoria della Lazio, il tricolore finirebbe matematicamente sulle maglie del Napoli.

Giuseppe Garofalo

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