Boom del turismo, Pompei supera Firenze. Straordinario, infatti, il dato degli ingressi registrati al Parco archeologico nella giornata dei musei aperti del primo maggio. I dati del ministero della Cultura parlano chiaro: il Colosseo e il Foro Romano sono ai primi due posti per ingressi (rispettivamente 24.455 e 14.129). Ma, sul podio, salgono anche gli Scavi di Pompei che superano l’affluenza di 10.110 visitatori, così scavalcando la Galleria degli Uffizi di Firenze (8.390).
Pompei supera anche gli Uffizi di Firenze: i dati del 1 maggio
Altre due località campane, la Reggia di Caserta, quinta con 5.906 visitatori, e il Museo archeologico di Napoli con 4.200 ingressi ottengono risultati lusinghieri. “Il Primo maggio fa registrare un’altra ottima giornata per i musei italiani e conferma il grande interesse verso gallerie, pinacoteche, parchi archeologici e in generale tutti i siti culturali – ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – visitare una mostra o un museo è un momento di arricchimento personale e tante persone stanno riscoprendo il piacere di dedicare una giornata ai luoghi della cultura. I numeri descrivono un’Italia che attrae chi viaggia alla scoperta della bellezza”.
Il Ministro: “Si viaggia alla scoperta della bellezza”
Il trend del turismo “made in Pompei”, del resto, dopo gli anni bui della pandemia, è in continua crescita. Questi, d’altronde, gli ultimi dati ufficiali: 113.042 visitatori a Gennaio; 123.437 a Febbraio; 242.563 a Marzo; ben 470.777 visitatori nel solo Aprile del 2023. Prima dell’ultimo successo del primo maggio, gli Scavi avevano fatto registrare un altro boom di ingressi durante il ponte di Pasqua: 65 mila ingressi in soli 4 giorni tra venerdì santo, Pasqua e Pasquetta.
Un’affluenza record che, da ultimo, ha fatto esultare anche il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel: “Un dato – ha scritto su Twitter – che premia il lavoro della squadra del Parco e ci spinge a proseguire con il nostro progetto della Grande Pompei, un parco diffuso per coinvolgere maggiormente tutto il territorio vesuviano”.
Salvatore Piro