E’ tutto pronto per la prima in casa del Napoli da Campione d’Italia: tutto diverso da 33 anni fa, ma il clima di atmosfera e la gioia che pervadono la città di Partenope sono sempre le stesse, incontenibili, irrefrenabili, un uragano.
Oggi lo stadio è intitolato all’uomo che ha portato al Napoli i suoi primi due Scudetti: a giocarci non c’è più lui, ma la sua anima risiede lì, in quel posto che anche Diego definiva casa sua.
Casa sua che sarà una bolgia, per celebrare una vittoria storica, che non era mai arrivata prima d’ora senza di lui. Giovedì sera alle 22:37 Napoli si è tinta di verde, bianco e rosso, ma tutto questo era solo un antipasto. Adesso è tempo di accogliere gli eroi.
Il più bel calcio della Serie A
Eroi diversi da quelli delle favole e dei fumetti, che però hanno fatto sognare tutti senza indossare maschera né mantello. Indossano una divisa, azzurra come il colore del cielo, del mare e della passione viscerale che gli è stata trasmessa da un popolo così caloroso.
Eroi che hanno regalato un calcio che in Serie A non si vedeva da tempo, eroi che hanno spodestato dal trono le solite vincitrici, eroi che sono stati capaci di statistiche allucinanti, eroi che in campionato si sono fermati solo 3 volte, eroi che adesso meritatamente banchettano con gli dei del calcio.
Domani festa al Maradona pensando al futuro
Domani si festeggia quello che deve essere l’inizio di un ciclo: si festeggia il terzo Scudetto già pensando al quarto, poi al quinto, e chissà, magari anche la Champions League. Questo lo ha detto De Laurentiis. Certo, non ci si fidava di lui, eppure è stato un visionario. E se sognare non costa nulla perché non farlo?
La festa a Napoli è solo iniziata, e si sa che, qualunque sarà il risultato del match contro la Fiorentina, continuerà a divampare la fiammella dell’amore e della passione per quella squadra chiamata SSC Napoli. Perché è arrivato uno Scudetto, e bisogna goderselo.
Dalla Serie C al trionfo delle 22:37 del 4 maggio 2023
Quella squadra su cui nessuno scommetteva più, una squadra allo sbando che nel 2004, costretta a ripartire dalla Serie C, veniva acquistata da ADL. Un foglio di carta su cui venne posta quella firma, il resto è storia.
Si giocava con tre palloni a Castel Volturno, a costo di rincorrerli nei fiumi per evitare di sospendere l’allenamento. Non ci credeva più nessuno, o quasi. A Gela, a Modica, a Terni, c’erano 20 azzurri. Eppure quei 20 non hanno mai smesso di crederci.
E oggi, tutti insieme, ci ritroviamo insieme a quei 20 a festeggiare. Piano piano, ‘cuoncio cuoncio’, la risalita. Fino ad arrivare alle 22:37 del 4 maggio 2023, quando il mondo si è fermato. Fino ad arrivare a domani, quando gli azzurri saranno accolti fra la loro gente. Fino a chissà dove… La storia continua.
Giuseppe Garofalo