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Allarme crolli negli alloggi popolari a Castellammare: “Raccolte 3mila firme in una petizione”

Allarme crolli negli alloggi popolari del rione Cmi, del Savorito e del centro antico di Castellammare di Stabia. Sono oltre 3mila gli stabiesi che, attraverso una petizione popolare, hanno messo a conoscenza dei commissari prefettizi “il grave disagio urbano con il quale sono costretti a convivere quotidianamente”. Con la richiesta di un intervento “rapido e risolutivo, prima che si verifichi una tragedia”.

Allarme crolli negli alloggi popolari a Castellammare: “Raccolte 3mila firme in una petizione”

Oltre ai problemi legati alle cadute di calcinacci (l’ultima proprio nei giorni scorsi) e ai cedimenti di cornicioni, nel dossier vengono evidenziati anche allagamenti e infiltrazioni d’acqua negli appartamenti. Il fascicolo sul degrado delle periferie urbane è adesso finito sul tavolo della commissione prefettizia, guidata da Raffaele Cannizzaro, chiamata a risolvere l’emergenza.

“Il dibattito in città sembra incentrato soltanto sulle grandi opere – affermano i residenti nella raccolta di firme – come il nuovo ospedale San Leonardo oppure il rilancio delle Antiche Terme. Nessuno tuttavia si preoccupa di intere zone della città (tra cui appunto i nostri quartieri) dove risulta pericoloso passeggiare anche a piedi”. Proprio tra i vicoli del centro antico, nei giorni scorsi, un altro crollo costrinse il Comune a chiudere via Coppola, per tutelare l’incolumità dei residenti.

Il fascicolo sul degrado delle periferie urbane

Sul tavolo dei commissari assume dunque una priorità assoluta il progetto di rilancio del rione Savorito. Tuttavia i fondi attualmente ottenuti dall’Ente stabiese, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non sono sufficienti per soddisfare le richieste dei cittadini. Il finanziamento di 15 milioni di euro consentirebbe infatti la ricostruzione soltanto della metà dei 189 alloggi popolari tuttora esistenti nel quartiere. Così si punta ad intercettare nuovi fondi, con i tempi che però potrebbero inevitabilmente allungarsi. Ancora più difficile è invece la situazione relativa al rione Cmi.

Qui infatti l’ultimo progetto di ammodernamento risale ad oltre 15 anni fa ed è rimasto chiuso nei cassetti del Comune. Inoltre, ad aggravare la situazione, è il fatto che non è stato accordato alcun finanziamento extra comunale per la riqualificazione dell’area. E così sono oltre 3mila gli stabiesi costretti a convivere quotidianamente con la paura di crolli o, comunque, di disagi urbani. Una situazione che ha spinto adesso i cittadini a mettere nero su bianco le problematiche, chiedendo l’intervento ufficiale delle istituzioni.

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