Castellammare, omicidio di Raffaele Carolei: slitta a giugno la sentenza per Giovanni Savarese e Gaetano Vitale

Slitta al 6 giugno prossimo la sentenza d’Appello in merito al processo Carolei. Alla sbarra ci sono Giovanni Savarese (alias Cicchiello) e Gaetano Vitale, già condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Raffaele Carolei. Presso la Corte d’Appello di Napoli, avrebbe dovuto svolgersi l’udienza decisiva. Ma tutto è stato rinviato a causa di un impedimento burocratico.

Castellammare, l’omicidio di Raffaele Carolei

Si ritornerà così in aula il prossimo 6 gennaio, quando sarà attesa la sentenza d’Appello. I magistrati intanto stanno esaminando tutte le nuove documentazioni. Le precedenti udienze sono state infatti contraddistinte dallo scontro tra difesa e accusa, sull’attendibilità dei collaboratori di giustizia (su tutti i fratelli Pasquale e Catello Rapicano), le cui dichiarazioni sarebbero state fondamentali per incastrare i due imputati.

Slitta a giugno la sentenza per Giovanni Savarese e Gaetano Vitale

Carolei sarebbe stato punito dai D’Alessandro per essere passato tra le fila del clan scissionista degli Omobono – Scarpa. Secondo gli inquirenti, Raffaele Carolei è stato ammazzato strangolato con una corda nel 2012, per vendicare la morte di due affiliati di spicco dei D’Alessandro, come Antonio Martone e Giuseppe Verdoliva, uccisi nel 2004. Il corpo di Raffaele Carolei non è mai stato ritrovato, ma secondo i collaboratori di giustizia sarebbe stato gettato nelle acque del fiume Sarno.

I fratelli Rapicano hanno raccontato che nel 2012 erano stati proprio loro, con la collaborazione di Vitale e Savarese, ad attirare Carolei in trappola ed ucciderlo. Per gli inquirenti, i due imputati sarebbero esponenti di spicco della piazza di spaccio del centro antico di Castellammare, controllata dai D’Alessandro.

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