Dopo esserci andato vicino già in diverse occasioni, stavolta Mads Pedersen (Trek-Segafredo) riesce finalmente ad aggiudicarsi la vittoria di una tappa. Il danese trionfa sui 162 chilometri della Napoli-Napoli in 3 ore, 44 minuti e 45 secondi.
Una tappa bellissima, al di là di quanto successo in strada, una tappa che è riuscita a incantare tutto il mondo, forte delle innumerevoli bellezze di Napoli, della costiera amalfitana e sorrentina, degli Scavi di Pompei e Oplontis, il tutto accompagnato da un’onda anomala di azzurro che ha fatto capire a tutti chi sono i Campioni d’Italia.
Inizio gara non fortunatissimo per diversi ciclisti. Almeno non piove, fattore importantissimo che ieri è mancato, e si è capito.
Nella prima parte di corsa, ben 5 i battistrada, inseguiti da un solitario Alessandro Verre. Alla fine in testa rimarranno solamente il nostro De Marchi e Clarke, gli altri, compresi Verre, si fanno riprendere dal gruppo.
De Marchi e Clarke tengono durissimo fino alla fine della corsa, fino agli ultimi 200 metri, quando vengono ripresi. Nello sprint, come già detto, ha la meglio Pedersen. Sfortunato Milan, che dopo il secondo posto di ieri anche oggi si accomoda sul secondo gradino del podio, fallendo il bis di vittorie ancora una volta. Una volata nella quale, per sua ammissione, sembra aver sbagliato a scegliere il cambio. La paura della stanchezza accumulata gli ha fatto scegliere un dente in più, un cambio più agile e ciò non gli ha fatto sviluppare la giusta velocità di cui è capace.
In Rosa c’è per la terza volta di fila Leknessund, dietro di lui Evenepoel sempre fermo a 28 secondi di distacco dal norvegese e in pieno controllo. Anche le Maglie Ciclamino e Azzurra non cambiano: i detentori sono ancora Milan e Pinot.
FOTOGALLERY – Valico Chiunzi – Castellammare di Stabia
Oggi tappa abbastanza agibile, il bello verrà domani, quando i corridori dovranno affrontare ben 218 chilometri di montagna da Capua al Gran Sasso (Campo Imperatore). Prima parte di tappa in costante salita fino a Roccaraso, spaventa il finale, gli ultimi cinque chilometri veramente impegnativi con l’arrivo a oltre 2mila metri sul livello del mare.
La tappa numero 7 sarà una prima prova per vedere chi sta facendo sul serio in questo Giro 2023, anche se Evenepoel resta ancora vago parlando delle salite vere, quelle delle Alpi.
Giuseppe Garofalo