Nello sconforto le famiglie di Castellammare di Stabia e dintorni che facevano affidamento sulla struttura di via Napoli per alleviare le sofferenze dei propri cari. Cicli di cure e numero di incontri, saranno interrotti. Questa la situazione dei bisognosi pazienti assistiti dal centro di Castellammare specializzato in riabilitazione per patologie neuromotorie, ritardi e disturbi del linguaggio, ritardi mentali, disturbi relazionali, comportamentali e nell’assistenza socio-educativa.

Castellammare, cure a rischio per i disabili: “Famiglie lasciate completamente sole”

Il caso arriva in Consiglio Regionale dove Valeria Ciarambino, la vicepresidente del Consiglio, scrive all’Asl Napoli 3 Sud e al direttore generale tutela della salute e coordinamento enti del Ssr, per denunciarne la disagiante situazione. “Queste famiglie – espone la lettera della Ciarambino – hanno ricevuto comunicazione dall’amministratore riguardo l’imminente dimissione della maggior parte dei disabili afferenti al centro diurno integrato, definiti ‘in eccesso’ rispetto al numero dei trattamenti contrattualizzati con l’Asl Napoli 3 Sud”.

Famiglie che si sentono spaesate dinanzi a questo improvviso accaduto e a cui, tantomeno non è stata garantita alcuna soluzione per chi, dei 38 pazienti, non avrà più disponibilità di accesso al Centro, al fine di agevolare il loro percorso assistenziale. “Non possiamo permetterlo e daremo battaglia” dicono le mamme.

Le porte del centro si chiuderanno per 38 dei 48 disabili

Le porte del centro si chiuderanno per 38 dei 48 disabili. Ma ancora non si sa chi potrà restare e chi dovrà andare via. L’emergenza è nata dalla trasformazione del “Take Care Center” che si è adeguato alle richieste della Regione Campania. E così per creare la disponibilità di posti letto residenziali c’è stata la conversione di 38 dei 65 posti accreditati fino ad oggi disponibili.

“La ratio del provvedimento, intempestivamente applicato, era di soddisfare un fabbisogno parametrato sulla base delle esigenze dell’epoca. L’esito della odierna determinazione avrebbe, invece, quale unica conseguenza, quella di lasciare privi di cure 38 giovani disabili, e privare così di supporto le loro disagiate famiglie” continua la consigliera regionale, che chiede all’Asl di conoscere quali determinazioni le SS.LL. intendono intraprendere per scongiurare le dismissioni unilaterali preannunciate dal Centro, o almeno per evitare che queste si realizzino in assenza di progetti alternativi atti a garantire la continuità delle cure.

Resterebbe l’assistenza diurna per 17 adolescenti e 10 adulti, ma non è chiaro in base a quali criteri verranno selezionati. I familiari amareggiati respingiamo del tutto l’idea di pensare che qualcuno possa essere scelto rispetto ad un altro.

Di conseguenza, 38 giovani con disabilità non potranno più svolgere quelle attività finalizzate al miglioramento della loro autonomia, ottenuta a discapito di tanti sacrifici portati avanti fino ad oggi, e non solo, non potranno più interagire con situazioni e con coloro che gli consentivano una soddisfazione personale, se pur minima, ma che non ricevono nel mondo di tutti i giorni.

Francesca Tufano

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