Dopo una campagna elettorale senza grandi colpi di scena, che ha comunque interessato i pomiglianesi, che numerosi sono scesi in piazza, sempre attenti alle sorti della propria città, siamo ormai dalla vigilia del voto del 14 e del 15 maggio.

I quattro candidati a sindaco per il comune di Pomigliano d’Arco, venerdì hanno chiuso la loro campagna elettorale.

Venerdì sera Marco Iasevoli candidato della lista PER ha tenuto il suo comizio finale a piazza Giovanni Leone. Presenti al discorso finale del giovane giornalista dell’Avvenire il direttore del quotidiano Marco Tarquinio e l’on. Stefano Lepri ideatore della legge sull’assegno unico per i figli.

Il candidato Salvatore Cioffi per la lista Europa Verde, sempre venerdì sera ha chiuso il suo “panda tour” cittadino partito dalle zone più periferiche e devastate dal punto di vista del ambiente e che si è concluso con il comizio di Piazza Mercato. Una campagna elettorale la sua breve ma intensa.

Vito Fender il giovane candidato della lista Rinascita ha concluso il suo percorso elettorale a piazza Giovani Leone venerdì nel tardo pomeriggio accompagnato dai candidati della lista. Un percorso sobrio e legato agli ideali di partito che sono chiaramente illustrati nel programma insieme alle iniziative messe in campo per le amministrative.

Raffaele Russo ha concluso con un incisivo comizio di chiusura a via Ercole Cantone, arteria principale della città e del commercio locale. Presenti i candidati delle undici liste che hanno supportato la sua candidatura. Toccante il suo racconto sulle sue vicende politiche e giudiziarie passate, partite nel lontano 1994 quando venne accusato di essere il sindaco della camorra, dai suoi avversari politici. Accuse infamanti dopo che nel 1993 il consiglio comunale fu sciolto per infiltrazione camorristica e il comune di Pomigliano fu commissariato. Le successive vicende durate 12 lunghi anni portarono all’ assoluzione totale dalle accuse per Russo “Perché il fatto non sussiste” cosi come fu dichiarato negli atti. “Anni di lunga sofferenza dove venni sospeso anche dall’ esercizio della mia professione di medico”. Dopo la totale assoluzione Russo è stato sindaco di Pomigliano per altre due legislature, ma oggi sembra ritornare quest’ombra del passato. Non a caso dal palco Russo ha colto l’occasione di ricordare come sono andate le cose dopo l’ennesima accusa venuta da un quotidiano con il tentativo di voler tacciare Pomigliano come città della camorra. Russo ha dichiarato: “Questo accanimento viene dai soliti mestatori che cercano di inquinare anche una competizione elettorale improntata a rispetto e serenità, tutto questo sporca la mia Pomigliano, ma se verrò eletto chiederò la cancellazione del comune dall’ elenco dei comuni campani sciolti per camorra”.

Il suo pensiero va poi al Comandante dei caschi bianchi Luigi Maiello che in questi anni si è occupato di illegalità sul territorio soprattutto quelle legata all’edilizia. Trai due ci sono stati alcuni diverbi legati alle vicende del piano casa. Russo ha confermato la presenza del Comandante come capo indiscusso della Polizia Municipale, nonostante Maiello pare abbia chiesto già da tempo il trasferimento in un altro comune campano dove era già stato in servizio. Russo ha espresso la volontà di tenerlo in città per vigilare sulla quiete pubblica ed ha promesso ai cittadini maggiore controllo delle strade anche durante le ore notturne visto l’aumento della criminalità minorile, che sembra al momento il vero tallone d’Achille della cittadina delle fabbriche.

Cinzia Porcaro

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