Il cantautore Bryan Adams ha appena diffuso una nuova canzone a favore della pace e contro la guerra. E’ lui stesso a scrivere infatti “This is an anti-war peace song” (in italiano: “Questa è una canzone di pace contro la guerra”).

Adams, che in quasi quaranta anni di carriera ha venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo, specifica che il pezzo appena pubblicato vuole “provocare riflessioni e forse anche incoraggiare i governi a sedersi e parlare di pace”. Il chitarrista, che è anche molto impegnato come fotografo, ci tiene ancora a chiarire che “al momento c’è solo un’escalation di divisioni e morti”, aggiunge ancora che questo è il risultato “dei miliardi di dollari spesi dai governi per finanziare queste guerre senza fine”. Adams lancia anche l’ashtag “#peacenow” (“#paceadesso”).

L’artista canadese si vede, nel video ufficiale della suo ultimo pezzo What If There Were No Sides At All, mentre cammina lentamente attraverso luoghi dilaniati e distrutti dai conflitti bellici, reggendo in mano la bandiera bianca che rappresenta il simbolo della pace (quello creato da Gerald Holtom nel 1958).

Bryan Adams scrive dunque attraverso i suoi canali ufficiali quanto segue: “Questa è una canzone di pace contro la guerra. I luoghi sono generici ma hanno lo scopo di rappresentare i conflitti nel mondo. Lo scopo di questa canzone è provocare riflessioni e forse anche incoraggiare i governi a sedersi e parlare di pace. Al momento c’è solo un’escalation di divisioni e morti, risultato dei miliardi di dollari spesi dai governi per finanziare queste guerre senza fine. #paceadesso”.

La nuova canzone di Bryan Adams contro la guerra
Screen dal video pubblicato da Bryan Adams su Youtube “What If There Were No Sides At All”

Il libro sulla guerra di Bryan Adams

Da fotografo Adams ha ritratto in passato giovani soldati britannici feriti nel suo libro Wounded: The Legacy of War (in italiano “Feriti: l’eredità della guerra”), pubblicato da Steidl l’11 novembre 2013. In questa raccolta di fotografie si possono vedere alcuni militari in posa, i quali hanno subito gravi ferite che hanno cambiato letteralmente la loro vita, mentre partecipavano alle guerre in Iraq ed in Afghanistan o durante l’addestramento. Il progetto ha richiesto cinque anni per essere completato, con ben 40 persone che hanno posato per realizzarlo.

In quell’occasione Adams ha scelto di sostenere questi cinque enti di beneficenza: BLESMA, che sostiene i militari e le donne che hanno perso gli arti o la vista durante il combattimento, Blind Veterans UK, che fornisce formazione e riabilitazione per i non vedenti; Combat Stress, che assiste i soldati psicologicamente feriti, SSAFA, che offre alloggio e consulenza nei momenti di bisogno e sconvolgimento; War Child, che protegge i bambini dagli effetti brutali della guerra e dalle sue conseguenze.

La nuova canzone di Bryan Adams contro la guerra (2)
Screen dal video pubblicato da Bryan Adams su Youtube “What If There Were No Sides At All”

In un articolo del 9 novembre 2013, scritto da lui stesso sul Daily mail per celebrare il Remembrance Day e per spiegare di cosa trattasse il suo libro fotografico, Adams ha scritto: “Onoreremo non solo coloro che sono morti nella prima e nella seconda guerra mondiale, ma coloro che hanno perso la vita in molte battaglie nei decenni successivi, compresi quelli negli aridi deserti dell’Iraq e nel terreno montuoso dell’Afghanistan. È giusto e giusto che lo facciamo, e anche ricordare gli innumerevoli civili coinvolti in guerre che non sono state causate da loro”.

Nel frattempo ricordiamo che il Remembrance Day (il Giorno della Memoria) si celebra, ogni anno, l’11 novembre negli stati membri del Commonwealth (e non solo) per ricordare la fine delle ostilità della Prima Guerra Mondiale. Come afferma Adams nel suo articolo (frase già comunemente conosciuta in tutto il mondo) “all’undicesima ora dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese”, cioè il preciso momento in cui divenne effettivo l’armistizio tra le nazioni alleate e la Germania nella Prima Guerra Mondiale nel 1918. “All’undicesima ora dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese” partono infatti ancora oggi i due minuti di silenzio per ricordare i caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. L’Armistice Day (nome precedentemente utilizzato) è festa nazionale in Francia ed in molte Nazioni alleate. La prima volta ufficiale al mondo in cui venne osservato il ricordo fu a Londra, in Buckingham Palace, l’11 novembre 1919.

Ma Adams all’epoca dell’annuncio della diffusione del suo book Wounded: The Legacy of War ha chiarito anche la sua posizione riguardo i conflitti internazionali, infatti ha specificato, rivolgendosi ai lettori del Daily mail: “Forse, come me, hai messo in discussione questi recenti conflitti e discusso i meriti del nostro coinvolgimento nella ‘guerra al terrore’ in corso. Ma qualunque siano le nostre emozioni contrastanti sulla moralità di queste recenti guerre che abbiamo condotto, riconosciamo il debito nei confronti di coloro che sono morti sui campi di battaglia. Quelli che hanno sacrificato la loro vita. Coloro che disinteressatamente antepongono il dovere al desiderio e l’onore al di sopra della casa. Coloro che hanno fatto ciò che è stato loro chiesto”.

La leggenda del rock tuttora tiene mostre espositive in tutto il mondo chiamate “Bryan Adams Exposed“.

Andrea Ippolito

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