Volla, tentato

Dopo la tragica vicenda di Barbara Capovani, psichiatra massacrata da un paziente a Pisa, un altro episodio di violenza ha colpito un centro di salute mentale, stavolta a Napoli, mettendo in evidenza la crescente preoccupazione per la sicurezza degli operatori nel settore. Questa volta l’aggressione è avvenuta a Secondigliano, uno dei quartieri più complessi della periferia di Napoli.

Pistola puntata contro la psichiatra, terrore a Napoli: “L’aggressore ha sparato a salve ad un infermiere”

Già martedì scorso si erano manifestati i primi segnali inquietanti riguardo all’uomo che in seguito ha attaccato la psichiatra. Si era presentato negli uffici della struttura chiedendo di essere ricevuto dalla dottoressa che lo stava seguendo e aveva annunciato il suo proposito di ucciderla. Non trovandola, l’uomo è tornato armato il giorno successivo. Fortunatamente, la psichiatra e un’infermiera presenti sono riuscite a fuggire, mentre l’aggressore ha sparato a salve contro un infermiere rimasto sul posto.

La dottoressa è salita in ambulanza per accompagnare il paziente in ospedale

Grazie all’intervento rapido della polizia, allertata dal personale della struttura, l’aggressore è stato bloccato e disarmato. La psichiatra, ancora sotto shock per i momenti di terrore vissuti, ha dichiarato di aver pensato ai suoi figli durante l’aggressione. Tuttavia, la sua giornata drammatica non era ancora finita. Con grande coraggio e spirito di servizio, la dottoressa è salita in ambulanza per accompagnare il paziente in ospedale, ma questi ha iniziato a compiere atti osceni. L’ambulanza è stata fermata e si è richiesto l’intervento della volante che la seguiva.

L’aggressore è stato quindi ricoverato nel reparto psichiatrico di diagnosi e cura del presidio ospedaliero “San Giovanni Bosco” per un ulteriore approfondimento psicodiagnostico. La direttrice del Dipartimento di Salute Mentale, dottoressa Luisa Russo, si è mostrata molto scossa dalla vicenda e ha definito l’aggressione come un fatto incredibile, una violenza che non può essere tollerata nei confronti di una professionista che ha dimostrato straordinaria professionalità e fermezza nonostante l’aggressione subita.

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