È la tappa dei grandi la sedicesima del Giro d’Italia, una delle più difficili di questa Corsa Rosa, i 203 chilometri della Sabbio Chiese-Monte Bondone, che potevano favorire solo i più grandi, i primi in pista per la Maglia Rosa.
Tant’è che i colori della Gazzetta dello Sport tornano addosso a Geraint Thomas, il britannico della Ineos Grenadiers oggi arrivato al secondo posto, subito dopo Joao Pedro Almeida, Maglia Bianca e vincitore di tappa in 5 ore, 53 minuti e 27 secondi.
Dura quindi tre giorni (compreso quello di riposo) la gloria del francese Bruno Armirail, che, come prevedibile, arriva con oltre 4 minuti di ritardo ed è costretto a cedere la Maglia Rosa, che gli hanno concesso di difendere solo durante la tappa di domenica.
Perde terreno anche Primoz Roglic, che chiude la tappa al terzo posto con 25 secondi di distacco. Accumula così tempo preziosissimo, perso per strada negli ultimi chilometri in cui il corridore della Jumbo-Visma si è ritrovato in seria difficoltà.
Un po’ la stanchezza, un po’ la forza esplosiva dei due battistrada che approfittano della defaillance dello sloveno, complicano la vita allo sloveno, che, scortato da Kuss, fa il possibile per ridurre al minimo lo svantaggio da Thomas. Ma ci si poteva aspettare comunque molto di più dalle sue grandi abilità di scalatore. Magari si è solo trattato di una giornata no per il vincitore della Tirreno Adriatico.
La situazione nella corsa è ormai chiara: tre corridori si contendono la vittoria, separati da soli 29 secondi di scarto. Ognuno di loro può contare su un supporto di squadra eccezionale, pronta a scatenarsi se necessario per mettere in difficoltà gli avversari. João Almeida dimostra una forza e una forma fisica mai vista prima. Geraint Thomas è tornato ai fasti dei suoi migliori giorni, mentre Primož Roglič è uno dei più acclamati protagonisti delle corse a tappe degli ultimi cinque anni.
Tante ancore le montagne che li metteranno alla prova. Sarà interessante vedere chi dei tre riuscirà a imporsi e a scrivere il proprio nome nella storia di questa prestigiosa corsa.
A proposito di scalatori, cambia la Maglia Azzurra: a stappare lo champagne della classifica GPM è l’irlandese Ben Healy, che in una tappa così importante dal punto di vista della montagna ha dato un grande strappo al Giro, almeno per quanto riguarda gli scalatori. In Ciclamino ancora Milan.
Domani, a differenza della tappa di oggi, i ciclisti dovrebbero incontrare ben poche difficoltà: una stelletta di difficoltà per 195 chilometri in costante discesa da Pergine Valsugana a Caorle. Tappa molto pianeggiante, basti pensare che da Jesolo fino al traguardo saranno quasi 40 chilometri costeggiando sempre le spiagge del friulano.
Giuseppe Garofalo