A Pomigliano d'Arco l'incontro

Nel pomeriggio di ieri si è tenuto un importante incontro sulla legalità presso il Centro di Aggregazione Giovanile Falcone e Borsellino, situato in piazzetta Boris nella 219 Pomilia. L’occasione è stata la commemorazione dell’assassinio del martire laico Giovanni Falcone, una figura di spicco nella lotta contro la mafia in Italia.

A Pomigliano d’Arco l’incontro “La memoria di Giovanni Falcone e la sfida delle nuove generazioni”

Il Centro di Aggregazione Giovanile Falcone Borsellino è stato istituito nel dicembre 2022 con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e offrire un luogo in cui i giovani possono partecipare ad attività, ricevere sostegno negli studi, divertirsi e avviarsi al lavoro, grazie anche a una scuola di tatuaggi all’avanguardia.

Durante l’incontro, moderato dal dottor Anastasio Nespolino dell’Uilm, sono stati presentati interventi di grande rilevanza. La presidente Mara Russo ha illustrato le finalità del centro e ha raccontato alcuni casi concreti di successo. Raffaele Basso, in linea con la sua professione, ha affrontato un sentiero di riflessione, rispondendo alle domande del giovane pubblico che ha dimostrato una sagacia disarmante.

Offrire spunti concreti per proteggersi dalle mafie

I carabinieri hanno invece illustrato come proteggersi dalle mafie, offrendo spunti concreti per contrastare l’influenza criminale. L’avvocato Antonio Rea ha invece fornito luci e riflessioni sulla strage, offrendo una prospettiva legale sul tema. Infine, il dottor Giovanni Di Rubba ha analizzato il fenomeno della mafia da un punto di vista fenomenologico, contribuendo a una comprensione più approfondita di questa realtà complessa.

Tuttavia, le parole più intense e toccanti sono state pronunciate da Benedetto Zoccola, testimone di giustizia, che ha condiviso la sua esperienza personale di resistenza all’estorsione mafiosa nel casertano, a Mondragone. Nonostante i rischi elevati, Zoccola ha scelto di rimanere fedele ai valori dello Stato, affrontando la dura sfida con il supporto delle forze dell’ordine e della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda).

Le mafie non vogliono che lo Stato muoia

La necessità di parlare di questi temi con i giovani e organizzare incontri come questo è di vitale importanza. Le mafie non vogliono che lo Stato muoia, poiché si nutrono delle sue risorse e causano danni. Nelle lotte tra Stati, ci possono essere vincitori e perdenti o accordi reciproci. Persino i terroristi hanno un obiettivo chiaro, che è quello di instaurare un potere di colore rosso, nero o islamico. La mafia, invece, si limita a sfruttare il sistema a spese dello Stato.

La mafia vive nell’ombra, si nutre di vizi e attività al di fuori del codice penale, forniti da individui senza scrupoli. Il mafioso oggi è imprenditore o mediatore. La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni finirà. 

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