Si è consegnato un diciassettenne coinvolto nella sparatoria avvenuta ieri sera a Sant’Anastasia, nella quale sono rimasti feriti tre persone: padre, madre e figlia di 10 anni, quest’ultima ancora ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale Santobono di Napoli. Il ragazzo si è presentato dai carabinieri accompagnato dal suo avvocato. In precedenza si era costituito anche un giovane di 19 anni, Emanuele Civita.
Anche lui ha deciso di non rispondere alle accuse, mostrandosi colpito da quanto avvenuto. Anche il 17enne è figlio di un personaggio ritenuto vicino al clan D’Avino di Somma Vesuviana, che venne ucciso nel 2012 da un killer del clan Cuccaro. Camorra, violenza e armi sono state la sua vita sin dalla più tenera età.
Anche per il minore era pronto un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli, per tentato omicidio e porto illegale di arma in concorso con il 19enne.
I due, a bordo di uno scooter, in piazza Cattaneo, prima hanno mostrato con fare aggressivo le armi poi hanno sparato almeno dieci colpi in piazza incuranti della presenza di numerose famiglie ai bar e locali della zona.
I Carabinieri lo avevano già individuato attraverso l’analisi delle immagini di telecamere di videosorveglianza e testimonianze.
Bimba ferita a Sant’Anastasia: fermato per tentato omicidio un 19enne di Somma Vesuviana