È stato un qualcosa di inspiegabile, questo Scudetto: è ancora festa a Napoli, eppure in quel di Castelvolturno già è tempo di sondaggi, di pensieri al futuro, con un obiettivo principale: difendere quel tricolore e riportarlo sul petto.
Adl e Spalletti sono due caratteri forti che sembravano fatti per stare insieme. Le loro strade si sono incrociate due anni fa, quando in solitaria il patron azzurro scelse Luciano. Con lui un ritorno in Champions e il tanto atteso Scudetto. Ma adesso sembra già arrivato il tempo dei saluti: il tecnico toscano ha intenzione di prendersi un anno sabbatico, darsi alla sua tenuta di Montaione e allontanarsi per un po’ dai campi da gioco.
Lo avevamo visto ad inizio stagione passeggiare per “La Rimessa” insieme a Diletta Leotta: e magari, cresciuti Osimhen e Kvaratskhelia, adesso è tempo di dedicarsi a “Gaetano” e “Chucky”, i suoi due asinelli, oltre che alle sue galline, e anche ad un meritato riposo. Certo, non saranno tra i migliori marcatori del campionato, ma Spalletti è così: è un uomo che dona affetto a modo suo, anche sfociando in un pizzico di stravaganza che lo rende distintivo. Ed è anche per questo che a Napoli si è fatto amare.
E in casa Napoli che si fa? Bè, Adl sicuramente non se ne sta con le mani in mano e si dà da fare in uno dei lavori che più lo hanno appassionato: trovare l’uomo giusto per traghettare il Napoli verso il suo quarto Scudetto, che non deve essere solo un sogno. Un incarico pesante, ma d’altronde lo sappiamo, il presidente ha sempre amato sentirsi addosso il peso della responsabilità. E alla fine ci ha sempre visto giusto.
Sono arrivati alle pendici del Vesuvio i vari Sarri, Benitez, Mazzarri e Spalletti. Ci sono state un paio di parentesi negative con Ancelotti e Gattuso, ma in certi momenti non si arriverà mai a capire di chi è stata la colpa. Ma stavolta ci vuole fiducia per un uomo che a tastoni è arrivato a sedersi al tavolo delle big del calcio italiano, quasi come se fosse un visionario.
Per i tifosi azzurri è tornato quel periodo: un periodo di agonia, di nomi, di pagine di giornale lette per poi essere cestinate il giorno dopo, quando un altro nome affolla la prima pagina. E dopo la vittoria di uno Scudetto, le indiscrezioni sono davvero tante. Per Adl sta invece per arrivare un periodo di cene, telefonate e incontri: forse si sarà già annotato qualcosa, forse no. Ma, vista la situazione con Spalletti, possiamo dire che è ufficialmente iniziato il casting come nuovo allenatore azzurro.
Un favorito non c’è, eppure nella lista del Napoli ci sono già tante idee ambiziose: c’è un sogno chiamato Antonio Conte, che da poco si è svincolato dal Tottenham e ha grandi conoscenze del calcio italiano. Un dominatore in Italia: non giocherà come Spalletti, ma è un allenatore di un certo spessore che può portare risultati davvero interessanti. Il freno però è uno solo: il prezzo.
E poi ci sono anche altri due nomi internazionali: Nagelsmann e Luis Enrique. Il primo di esperienza non ne ha tantissima, ma è un mostro, in futuro sacro. Esonerato dal Bayern Monaco solamente perchè “colpevole” di avere una relazione con una giornalista sportiva, ha già vinto una Bundesliga e stava proiettando i bavaresi ad un buon risultato anche in Europa, ma è stato interrotto sul più bello.
Anche lo spagnolo è single: a fargli la corte c’era il Chelsea, ma secondo le ultime voci Enrique preferirebbe prendere l’eredità di Spalletti. Con lui gli azzurri potrebbero esprimere un calcio bello, spumeggiante, e il tecnico spagnolo potrebbe già trovare pronte le fondamenta di un progetto che deve solamente portare avanti. La rosa per giocare come vuole lui è lì, è ben assortita: ingaggiare l’ex tecnico del Barcellona, con cui ha vinto praticamente tutto, sarebbe probabilmente l’opzione più suggestiva.
Questi sono i tre nomi che manderebbero in estasi la piazza azzurra: tutti svincolati e in cerca di una nuova panchina su cui sedersi, richiedono un ingaggio molto alto ma Adl sembrerebbe intenzionato a sacrificarsi per uno di loro.
E se nessun affare dovesse andare in porto, si può sempre fare un salto nel passato, andando a sfogliare pagine di taccuini strappati con affari che sembravano ufficiali ma che alla fine non si sono concretizzati. Ci sono Italiano e Sèrgio Conceiçao: entrambi fecero parte del casting per il post-Gattuso.
In particolare il tecnico portoghese fu virtualmente, per un giorno e una notte, allenatore del Napoli. Ma quando mancava solo la firma, alla fine Adl virò a sorpresa su Spalletti. E il resto è storia. Anche Italiano fu seguito a lungo, ma l’affare non andò mai in porto: l’ex Spezia scelse l’importante progetto della Fiorentina, con cui è appena arrivato in finale di Coppa Italia e Conference League. Fiorentina che, tra l’altro, avrebbe dovuto avere come condottiero Gattuso, licenziatosi dopo pochi giorni e nessuna partita giocata.
Giuseppe Garofalo