Paura in un famoso e centrale bar di via Roma a Pompei: prima entra nel locale, poi minaccia un dipendente con una mazza da baseball. Necessario l’intervento urgente della polizia. È accaduto all’interno del prestigioso ed affollato bar De Vivo di Pompei.
Pompei, paura in un bar di via Roma: minacciato un dipendente con una mazz
È domenica, c’è finalmente il sole, sono circa le 14, l’ora giusta insomma per comprare i pasticcini da portare a casa dei parenti per il classico e lauto pasto della festa. Nel noto bar “De Vivo”, proprio alle 14, entra un uomo armato di una mazza da baseball. L’obiettivo della minaccia è un giovane dipendente del locale, ex suo genero, secondo quanto poi ricostruito dagli inquirenti. “Licenziatelo” così avrebbe gridato l’uomo armato, non appena fatta irruzione nel locale, a quell’ora della domenica molto frequentato. Come al solito.
“Togli subito quelle immagini dal profilo”
La minaccia armata, secondo gli inquirenti, sarebbe scaturita dalla presunta pubblicazione di foto, forse osè, sul social Facebook. Foto che avrebbero ritratto la figlia – ex compagna della vittima dell’incredibile aggressione – sul web e sui social. “Togli subito quelle immagini dal Profilo” avrebbe quindi gridato il padre della presunta vittima, cioè l’ex suocero, armato inoltre di una mazza da baseball. Il tutto si è svolto all’interno del bar, gremito di gente pronta ad acquistare i classici dolci domenicali. Poi, per fortuna, un’altra dipendente del bar ha trovato il coraggio di denunciare tutto alla polizia.
Gli agenti, guidati dal vicequestore Antonella Palumbo, sono quindi immediatamente intervenuti per sedare gli animi. Subito dopo è partita la caccia al presunto aggressore. Si tratta di un uomo originario di Castellammare di Stabia, già idefinticato dalla polizia anche grazie alla testimonianze rilasciate dai dipendenti del locale. L’uomo, un 51enne stabiese, è stato infine denunciato per minaccia aggravata e per divieto di porto d’arma impropria. La mazza da baseball è stata sequestrata dalla polizia di Pompei nell’abitazione del presunto responsabile.
Salvatore Piro