Pareggio indolore per il Napoli, un 2-2 al Dall’Ara che conta a poco se non a mettere un freno alla brama di record di Luciano Spalletti, che avrebbe voluto coronare una stagione spettacolare con 92 punti.
Ma il Bologna chiude in bellezza un’ottima stagione, da cui ci si aspettava la salvezza e invece i rossoblù si sono ritrovati a battagliare per un posto in Europa. Posta in palio che per gli emiliani resta comunque in gioco, in attesa di sapere cosa succederà alla Juventus.
Per quanto riguarda il Napoli, il massimo di punti con cui si può chiudere la stagione è 90. Un numero da paura, in tutti i sensi. Eppure non basterà a raggiungere quello della maledetta stagione 2017-18 di Maurizio Sarri, un’annata che i tifosi azzurri non ricordano volentieri.
Un punto in meno rispetto alla formazione del trio Mertens-Insigne-Callejon, ma lo Scudetto stavolta è qui: e quindi, diciamocelo, poco importa non aver raggiunto un record del genere.
Resta un pizzico di amaro in bocca, ma ormai gli occhi sono tutti sul match di domenica prossima, in particolare su quello che succederà dopo, quando capitan Di Lorenzo davanti agli occhi di tutti mostrerà al cielo di Napoli il bagliore di quella coppa che per 33 anni è stata solo un sogno.
È stato tutto sommato un bel Napoli, che con qualche riserva in più ha comunque regalato entusiasmo ai 10.000 tifosi azzurri giunti a Bologna. Un Napoli come al solito guidato da un imponente Victor Osimhen.
Il nigeriano colpisce dopo 14 minuti: tanto pressing partenopeo nei pressi dell’area di rigore bolognese. Skorupski combina un pasticcio e serve a Victor una caramella sulla quale c’è solo scritto “spingere”. E un professionista come Osimhen non sbaglia a porta vuota.
Dopo il gol del nigeriano, è ancora un Napoli aggressivo e tenace quello che affronta un Bologna visibilmente in difficoltà. Gli azzurri continuano a mettere sotto torchio la prima manovra degli uomini di Thiago Motta, che in un altro paio di occasioni rischiano di consegnare al Napoli il gol del raddoppio.
I rossoblù, in un modo o nell’altro, trovano riparo nei guantoni di Skorupski, che cerca di farsi perdonare per l’enorme scivolone di qualche minuto prima con delle parate che non sono prodezze, ma tengono fermo il risultato.
A macchiare un ottimo primo tempo è solo l’ammonizione di Kim, che praticamente chiude oggi il suo campionato: il difensore coreano era diffidato e salterà quindi l’ultimo match contro la Sampdoria, prendendo parte solo ai festeggiamenti post-partita.
Nella ripresa il Bologna di certo non sta con le mani in mano, difetto che non rientra affatto nel bagaglio tecnico di Thiago Motta (che, ricordiamo, è uno degli indiziati alla panchina del Napoli della prossima stagione). Il Napoli, dal canto suo, controbatte, è propositivo, si diverte, con la consapevolezza e la tranquillità di una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato.
Due minuti dopo Victor ci riprova, stavolta con un’azione che ricorda quella del gol alla Roma nel match d’andata: a differenza dell’Olimpico, il destro sporco di Osimhen si esaurisce sul fondo, negando così al Campione d’Italia la gioia della tripletta.
Da lì però inizia una nuova partita: il Bologna cambia faccia e si getta all’assalto della porta del Napoli. Tant’è che solamente 8 minuti dopo il gol del raddoppio gli emiliani accorciano le distanze con il sesto centro in campionato di Lewis Ferguson.
Lo scozzese si ritrova sui piedi la respinta di Gollini al tiro di Sansone e non si fa ripetere due volte che quella palla va messa in rete. 1-2, il Bologna ci crede e fa bene, il Napoli, che si era concesso un po’ di relax, non riesce più a risvegliarsi.
A recupero inoltrato arriva addirittura il gol del 3-2: ci pensa Sansone, che scatta e da solo davanti alla porta trafigge Gollini. Tutto bello, ma è fuorigioco.
È questo l’ultimo frame della partita, che si conclude sul 2-2: poco, pochissimo il rammarico in casa Napoli, orgoglio invece tra le fila rossoblù. E ora tutti pronti per domenica, quando al Maradona ci sarà una delle feste più sensazionali della storia del calcio.
Giuseppe Garofalo