Home In Evidenza I ricordi affollano il petto, la gola e spingono lacrime negli occhi. Il mio addio a Lello Pisacane

I ricordi affollano il petto, la gola e spingono lacrime negli occhi. Il mio addio a Lello Pisacane

I ricordi affollano il petto, la gola e spingono lacrime negli occhi. Il mio addio a Lello Pisacane

Cosa puoi scrivere quando d’improvviso, nel primo pomeriggio di un sabato vuoto di inizio giugno, mentre l’aria assolata si ammanta di vento e di grigio, ti arriva un messaggio che non riesci a leggere perché non hai gli occhiali con te, da qualche anno ormai risulta difficile discriminare le lettere. Cosa puoi scrivere quando poi le lenti ti lasciano leggere un nome, un fatto e il gelo ti cala intorno.

Un amico, un fratello, un compagno di avventura e di caccia, l’avversario fortissimo a tennis, ma solo a maggio, quando grazie a quel benedetto fioretto delle sigarette, diventava imbattibile: poi, solo fortissimo.

Cosa puoi scrivere quando leggi nel messaggio, arrivato con troppo ritardo anche per l’ultimo saluto… “Hai saputo?”, Lello Pisacane.

Un amico, un fratello, un compagno di avventura, di caccia, di tennis e di confidenze, Raffaele Pisacane è andato via.

E’ andato via troppo presto. Avevamo ancora da incrociare le racchette e ragionare di politica, ma anche di arte, di cui era appassionato e di calcio, di articoli da scrivere, di troppe cose di cui purtroppo non siamo e non riusciremo più a parlare.

Da avvocato e collaboratore de il Gazzettino vesuviano, aveva sempre mostrato coraggio, capacità e passione e in questi ultimi anni aveva continuato a collaborare con il giornale, con me, assecondando una delle sue passioni: l’arte moderna e contemporanea. “Ma come? Tu che hai sempre seguito la politica, anche e soprattutto quella locale, che hai scritto di politica e che hai fatto il consigliere comunale nel tuo paese, mo’ che ti chiedo di scrivere, mi proponi una rubrica, non di politica e nemmeno legale, campo in cui hai mostrato di essere veramente un maestro. Che vuoi fare? Un rubrica sull’arte moderna e contemporanea?

E sì, proprio uno spazio dedicato all’arte perché, come mi dicesti, di lavoro si campa, con la politica troppo spesso si rimane delusi, ma la “bellezza” è l’ossigeno dell’anima e l’arte era diventata la tua valvola di sfogo, la tua passione consapevole, il tuo modo per allontanarti dal mondo e volare nei colori, nelle forme e in quei concetti lontani dalla terra eppure, allo stesso tempo, parte fondante di questo nostro mondo. E allora non restava che procedere e creammo la tua rubrica.

Adesso che il gelo dalle membra si sta allontanando, cacciato via dal calore dei tanti ricordi, quasi quarant’anni di ricordi, riesco a pensare a quelle uscite con le rispettive fidanzate, poi diventati mogli, e prima ancora a quando ci conoscemmo a Boscotrecase. Ad intrecciare le nostre vie tua sorella Graziella che ci fece conoscere. E ancora, le interminabili partite di tennis, di domenica, con la radio accesa sul calcio: ricordo che eravamo sulla terra rossa e ascoltammo un Napoli-Milan 3 a 1.

E poi la passione per la caccia. Insieme in Calabria, in tre con mio padre. Giornate intere, interi fine settimana.

Ora proprio non so che altro scrivere. La mente mi ha concesso questa finestra di pensieri e ricordi. Ora però diventano troppi, affollano il petto, la gola e spingono lacrime negli occhi. So bene che il dolore più grande, per una perdita così improvvisa, inspiegabile e inaccettabile, è quello della famiglia, a cui va il mio più caro abbraccio, in maniera particolare a Carmela, la tua carissima moglie, ma grande è anche il dolore di chi da sempre ti ha voluto bene.

Di quanti, caro Lello, ti avevano “scelto” come amico, fratello, compagno, confidente e complice di racconti, risate, sport e passioni.

Scusami, non sono riuscito a portarti il mio ultimo saluto. Ma perché hai fatto così in fretta? Perché sei scappato via senza che nemmeno ce ne accorgessimo?

Lo so, adesso ti giri, mi guardi e ti fai quella tua risatina sorniona, sincera, garbata, appena accennata. E io capirò, del resto tra amici non c’è bisogno di tante parole. Ciao Lello. E che la tua forza aiuti quanti ti sono stati cari ad essere forti in queste ore di immenso dolore.

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