Pimonte resta senza banca. L’unica filiale presente in paese infatti (l’Intesa San Paolo) chiuderà i battenti a partire dal prossimo 6 giugno per scelta aziendale. Una perdita sicuramente importante, per una realtà che intende promuovere il turismo, valorizzando le proprie risorse. Da diversi giorni i correntisti stanno esprimendo tutte le loro preoccupazioni anche ai rappresentanti delle istituzioni cittadine.
Pimonte resta senza banca, chiude l’unica filiale: via alla raccolta firme
E proprio il sindaco Francesco Somma (insieme ai correntisti) ha promosso una raccolta di firme, per cercare di porre rimedio a questa situazione. “Pimonte non può restare senza sportello bancario – afferma il primo cittadino – Comprendo pienamente l’amarezza dei correntisti e dei cittadini di Pimonte che dopo anni di fedeltà ad un istituto bancario si ritrovano orfani del rapporto diretto con il personale della propria filiale.
“Come amministrazione faremo sentire la nostra voce”
Non siamo l’ultimo paese della penisola – continua – e con i nostri 6000 abitanti rappresentiamo un valore. La politica di chiusura delle filiali soprattutto nelle realtà più piccole rappresentano uno smacco per tutti”. Nei giorni scorsi sindaco e assessori hanno incontrato una delegazione di correntisti, decidendo di avviare una raccolta di firme. “Siamo dalla parte dei cittadini come sempre. – a parlare è ancora Somma – Come amministrazione faremo sentire la nostra voce a tutti i livelli e supporteremo le azioni che i correntisti pimontesi vorranno intraprendere, perché non si può mortificare così una realtà come la nostra.
Qui insistono attività produttive, che da un giorno all’altro saranno costrette a recarsi nei paesi limitrofi per effettuare le operazioni necessarie. Nella riunione i correntisti intervenuti hanno deciso tutti insieme di fare una lista di utenti (privati e commercianti) disponibili nel caso si insediasse una nuova banca, a spostare il proprio conto corrente.
Questo per quantizzare un eventuale pacchetto clienti su cui contare nel caso un diverso istituto bancario volesse aprire uno sportello da noi in paese”.