In seguito all’impoverimento del potere di acquisto delle famiglie italiane i nuovi limiti di reddito per l’accesso al Gratuito patrocinio (quindi a spese dello Stato) sono stati elevati ad oltre 12mila euro (precisamente euro 12.838,01). “Lo prevede il decreto interdirigenziale 10 maggio 2023 emanato dal Capo Dipartimento degli Affari di Giustizia con il concerto del Ragioniere Generale dello Stato, ai sensi dell’art. 77 del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115”, scrive il Ministero della Giustizia.
L’aumento del costo della vita è stato rilevato dall’Istat, nel biennio che va dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, in una percentuale pari al 9,4 (%). “Si è reso necessario un nuovo intervento a breve distanza dal precedente decreto del 3 febbraio 2023, in quanto quest’ultimo faceva riferimento alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per il periodo dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2020. Il nuovo limite di reddito per l’ammissione al gratuito patrocinio diventerà operativo con la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale”, spiega ancora il Ministero.
Il Consiglio Nazionale Forense aveva sollecitato il Ministro della Giustizia
Il Consiglio Nazionale Forense, con una delibera votata dalla riunione plenaria degli avvocati il 5 maggio scorso aveva sollecitato il Ministro della Giustizia ad intervenire immediatamente a riguardo. “La revisione dei parametri economici per l’accesso al patrocinio a spese dello Stato, frutto di un costante e produttivo dialogo tra il Consiglio Nazionale Forense ed il Ministero della Giustizia, rappresenta un principio fondamentale di equità e di giustizia sociale, che restituisce a tutti i cittadini, senza discriminazione economica, il diritto alla tutela dei diritti”, specificava il Presidente Greco, come fa sapere Diritto e Giustizia (edito da Giuffrè Francis Lefebvre).
C’è da dire inoltre che l’Organismo congressuale forense, con ben due delibere, aveva chiesto al Ministro della Giustizia Carlo Nordio di aggiornare il tetto del Gratuito patrocinio all’ultimo biennio, proprio per fronteggiare l’emergenza caro vita. L’Ocf precisava infatti la necessità di portare avanti iniziative affinché venisse preso “quale periodo di riferimento il biennio 2020–2022”, al fine di adeguare effettivamente il tetto reddituale all’indice dei prezzi al consumo.
Permettere l’accesso alla platea degli esclusi
Nell’ultimo biennio, che – come già riportato sopra – sarebbe quello che va dal mese di luglio 2018 a giugno 2020, si è riscontrato un ribasso dell’indice dei prezzi al consumo (0,1%), il tetto quindi si sposterebbe da 11.746,68 a 11.734,93 euro, con una conseguente limitazione della platea dei beneficiari. “L’aumento è necessario anche per permettere l’accesso alla platea degli esclusi, che è stato calcolato essere circa un milione di persone, che dunque si trovano in condizioni economiche tali da non potersi permettere l’accesso alla giustizia”, aggiungeva ancora l’Organismo congressuale forense.