Sulla strada statale 163 “Amalfitana” è terminata una prima messa in sicurezza dell’area, a Conca dei Marini, interessata dalla caduta dei cactus lo scorso 2 giugno. I lavori conclusi nella giornata di ieri dall’ Anas, con la rimozione delle piante incombenti sul piano viabile.
Il senso unico alternato, come comunica inoltre l’Anas, resterà in vigore fino alla ultimazione delle attività di perlustrazione del versante roccioso, in capo al competente Comune.
L’interruzione a Conca dei Marini in una giornata da bollino rosso viabilità
Statale Amalfitana era stata chiusa nel primo pomeriggio del 2 giugno. La causa alcune piante pericolanti che dalle proprietà private adiacenti incombevano sulla statale, alcune delle quali si erano distaccate interessando il piano viabile.
In una giornata già da bollino rosso viabilità sulla Strada Statale Amalfitana 163, questo ennesimo inconveniente mandò in tilt la “Divina”. Sul posto intervenne il personale Anas e i Vigili del Fuoco per le operazioni di messa in sicurezza.
I sindaci garantirono che la strada non sarebbe stata chiusa. Oggi un primo passo verso la normalità
I sindaci del comprensorio, anche per placare gli animi dei tanti operatori turistici danneggiati da quanto accaduto, dichiararono che sarebbe stato istituito un senso unico alternato con presidio fisso in attesa della messa in sicurezza dell’intero costone roccioso, assicurando che la strada non sarebbe stata chiusa al traffico.
Oggi il senso unico alternato resta, ma la messa in sicurezza segna un primo step verso la normalità.
La denuncia del distretto turistico Costa d’Amalfi
Con una nota il distretto turistico Costa d’Amalfi sottolineò come il comparto turistico rivendichi a gran voce attenzione al territorio e programmazione. Nell’attesa che l’emergenza venga risolta la situazione per il settore dell’accoglienza, ma anche per i cittadini e i lavoratori, è insostenibile.
“Se è del turismo che la Costa d’Amalfi vive – si conclude la nota – deve cominciare a gestirlo a partire dalla logistica e dalla cura del territorio. O ne morirà”